Primarie, Orlando: «Complimenti a Renzi, ora va unita la sinistra»

Primarie, Orlando: «Complimenti a Renzi, ora va unita la sinistra»
Domenica 30 Aprile 2017, 23:05 - Ultimo agg. 1 Maggio, 00:05
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«Grazie ai simpatizzanti e ai militanti del Pd che hanno consetito questo appuntamento, l'unico di questo genere e ne dobbiamo essere orgogliosi», ha detto il ministro Orlando dopo il voto. «Il risultato - ha aggiunto - dà una vittoria ampia a Matteo Renzi con cui mi congratulo e a cui ho già telefonato augurandogli buon lavoro, in una fase difficile per la vita del paese. In 45 giorni abbiamo costruito una rete e una mobilitazione».

Quello ottenuto, ha proseguito, «non era un risultato scontato perché abbiamo fatto i conti con una sproporzione di forze non facile da colmare. Sono ottimista riguardo alla nostra posizione politica: la costruzione di un centrosinistra largo in grado di metterci nella migliore posizione per battere la peggior destra mai vista. Tanti giovani, tante persone che avevano messo in discussione la loro vicinanza al Pd hanno votato la nostra proposta e credo che il lavoro fatto corrisponda all'affermazione di un nostro punto di vista e un servizio reso al Pd nel suo insieme».

E ancora: «Il risultato delle primarie è migliore delle aspettative ma naturalmente non ci mette al riparo dalle incognite che ci aspettano nei prossimi mesi. Il Pd ha perso un terzo dei propri iscritti e anche il risultato di oggi, assai migliore di ciò che temevo, è ancora distante da quello che realizzammo nel 2013. Quindi tutti al lavoro, tutti insieme per far vincere il Pd e a chi è sceso in campo per sostenere la mia proposta politica dico che non è il momento di smobilitare perché sono convinto che diventerà, attraverso una battaglia di idee, la posizione di tutto il Pd. Penso che anche molti che hanno votato Renzi condividano con noi l'esigenza di costruire un nuovo centrosinistra che metta insieme anime diverse e in nome di esse diventare competitivo nelle prossime tornate elettorali. La prima è tra poche settimane con le amministrative, la seconda è quella delle elezioni siciliane, la terza sraà una sfida nella quale non si giocherà solo il governo del Paese ma l'assetto della democrazia italiana».

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