Pdl, Alfano frena i falchi: speriamo in movimento unito. Cicchitto: troppe minacce, disertiamo Cn

Angelino Alfano (foto Claudio Peri - Ansa)
Angelino Alfano (foto Claudio Peri - Ansa)
Martedì 12 Novembre 2013, 11:18 - Ultimo agg. 21:53
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Noi confidiamo e speriamo che il nostro movimento politico possa restare

unito. Lo ha detto il segretario del Pdl Angelino Alfano riferendosi alla conta che ci sarà al Consiglio nazionale del 16 novembre e ribadendo poi l'appoggio a Silvio Berlusconi che «ha sempre tenuto un comportamento da uomo di stato, linea che lo ha premiato e continuerà a premiarlo. Anche il ministro del Pdl Maurizio Lupi ribadisce l'impegno «per un partito unito sotto la leadership di Berlusconi».

«Nelle ultime ore c'è stata la radicalizzazione dello scontro da parte di fuochisti, lealisti e falchi, per cui sembra che vengano meno le condizioni per un dibattito sereno», dice invece in una intervista al Mattino Fabrizio Cicchitto. «Aggiungo anche - prosegue Cicchitto - che non è chiaro l'ordine del giorno e neanche il contesto nel quale una riunione cosi delicata dovrebbe svolgersi. Ecco dunque che i dubbi sulla nostra partecipazione sono meritevoli di approfondimento».

«Non si tratta di scippo - precisa Cicchitto sull'accusa dei falchi alle colombe di voler scippare il partito a Berlusconi - si tratta del fatto che c'è una parte del partito che si riconosce nelle posizioni del segretario Angelino Alfano. In ogni caso è assolutamente sbagliato fare questa accelerazione ai danni del governo, perché se si va ad elezioni immediate il centrosinistra è già pronto con Matteo Renzi e noi invece non abbiamo un candidato, visto che Alfano non è condiviso da una parte del partito. Ma se poi non si va al voto le cose non sono meno gravi: da un governo amico si passerebbe ad un governo ostile, nel quale il Pdl non ci sarebbe. E allora mi chiedo: che senso ha questa accelerazione?».

«Penso - aggiunge Cicchitto - che non ci sia nessun motivo per cui si debba bollare alcuni esponenti del partito come traditori, mentre la storia di Gianfranco Fini non c'entra proprio niente con quanto sta accadendo».

«Noi confidiamo e speriamo che il nostro movimento politico possa restare unito», sottolinea invece Alfano oggi a Verona per sottoscrivere due protocolli per la legalità e la sicurezza con alcune associazioni. «Siamo consapevoli e certi che il presidente Berlusconi, vittima di una grande ingiustizia giudiziaria, ha sempre tenuto un comportamento da uomo di stato. Sono convinto aggiunge Alfano - che questa sia la linea che ha premiato Berlusconi e continuerà a premiarlo».

«Non era una minaccia perché lo conosco e perché non poteva esserlo», osserva quindi Alfano in relazione alle parole di Berlusconi sul fatto che i "governativi" del Pdl faranno la fine di Fini. «Noi lavoriamo fino all'ultimo istante disponibile - aggiunge - per tenere unito il nostro movimento nella consapevolezza che il leader è un uomo, cioè Silvio Berlusconi, vittima di una grande ingiustizia giudiziaria». Ingiustizia, spiega Alfano, «sulla quale il Pd sta applicando anche in modo retroattivo una norma che è irretroattiva perché afflittiva penale. Noi ribadiamo anche che il nostro presidente Berlusconi - conclude - si è sempre comportato da uomo di Stato e comportandosi cos' ha avuto sempre un grande premio da parte dell'elettorato e così pensiamo che potrà continuare ad esserlo».

Alessandra Mussolini intanto attacca Alfano, sostenendo che nella riunione per la fiducia al Governo Letta si mise a piangere: «Un vero segretario dovrebbe alzarsi e parlare e convincerci su posizioni politiche, invece di piangere in faccia a Berlusconi come uno scolaretto che ha fatto una marachella», ha detto Mussolini a L'aria che tira su La7.

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