Pdl, Berlusconi anticipa Congresso. Cicchitto: potremmo disertarlo

Pdl, Berlusconi anticipa Congresso. Cicchitto: potremmo disertarlo
Giovedì 7 Novembre 2013, 13:28 - Ultimo agg. 8 Novembre, 14:33
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Alta tensione nel Pdl dove non si trova soluzione alla battaglia in corso tra lealisti e governativi. Uno scontro che ha spinto Berlusconi ad anticipare il Consiglio Nazionale del partito al 16 novembre (anziché l'8 dicembre). Un appuntamento che però rischia di trasformarsi in una resa dei conti. L'ala governativa guidata da Alfano ha preparato un documento in otto punti che rimarcherebbe la loro forza al Senato con trenta firme acquisite. E per un Matteoli che assicura essere in corso un lavoro comune per arrivare all'unità, c'è un Cicchitto che paventa la possibilità di disertare la riunione del consiglio nazionale.

Sullo sfondo il destino giudiziario di Berlusconi, condannato per frode fiscale e in attesa del voto definitivo sulla sua decadenza da senatore. La ricostruzione giornalistica della «presentazione di una domanda di grazia al Presidente della Repubblica da parte dei figli di Berlusconi, è destituita di ogni fondamento», ha detto oggi il legale di Berlusconi, Niccolò Ghedini.

Il Consiglio nazionale. «È una partita tutta da vedere. La riunione è prevista per il 16, c'è tutto il tempo per riflettere e per decidere», ha detto Cicchitto rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano se i governativi del Pdl diserteranno la riunione del consiglio nazionale Pdl. «Il consiglio nazionale del Pdl non dovrà essere un ring, ma una grande occasione per stare uniti attorno a Silvio Berlusconi e per discutere di due visioni differenti», ha sottolineato Nunzia De Girolamo, ministro delle Politiche agricole, a margine dell'inaugurazione di FieraCavalli a Verona. «C'è - ha aggiunto - una parte del partito che ritiene che questo Governo, nato dall'emergenza e dal fatto che nessuno ha vinto le elezioni, debba andare avanti perché c'è un Paese in crisi. Contestualmente c'è un'altra parte che ritiene invece che bisogna staccare la spina e quindi andare verso l'assoluta instabilità in Italia». «Su questo ci dovremo confrontare serenamente - ha poi precisato De Girolamo - sapendo che il leader è Silvio Berlusconi. Invito tutti alla calma, anche perchè in tanti territori ci sono i ricatti, le pressioni, gli eccessi che non fanno mai bene alla democrazia».

Quagliariello. Chiaro il ministro per le Riforme Gaetano Quagliariello in un'intervista al Quotidiano nazionale: «Martedì eravamo a un passo dal chiudere un accordo con Berlusconi, stanno provando a farlo saltare, perché vogliono che il Cavaliere sia punto di riferimento non di tutto il partito ma solo della loro area. Pensano di cacciarci e di farci fare la fine di Gianfranco Fini. Un'illusione: nessuno di noi rinnegherà mai Silvio Berlusconi e nessuno cederà a tentazioni centriste. Vogliamo solo costruire un partito forte in una coalizione forte che possa legittimamente aspirare a vincere le prossime elezioni politiche». Quanto all'ipotesi di una sfiducia al governo da parte di Silvio Berlusconi, «spero non accada, ma in tal caso ce la giocheremo: la politica è anche rischio, no?».

Matteoli. «Trovo non condivisibile che da parte di qualcuno si pensi e si affermi che la convocazione del Consiglio nazionale sia stata decisa per anticipare la resa dei conti. È un approccio sbagliato e non mi risulta rispondente alla verità delle cose», ha detto invece il senatore del Pdl Altero Matteoli. «Per quanto mi riguarda - assicura Matteoli - lavorerò con impegno per favorire l'unità del partito attorno alla leadership di Silvio Berlusconi che, ovviamente, non può considerarsi o essere solo di facciata ma effettiva e piena». «Se siamo d'accordo su questo, il resto si può più facilmente comporre».

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