Primarie pd, il sondaggio di Piepoli:
«Renzi al 76%, Orlando secondo»

Una sfida dal risultato già scritto. Una di quelle della serie: ti piace vincere facile? Nicola Piepoli, sondaggista alla guida dell'omonimo gruppo di ricerca, non ha dubbi. Sarà ancora Renzi il trionfatore delle primarie Pd di domani.

Dica la verità, c'era proprio bisogno di questa nuova kermesse in casa dem?
«Del tutto inutile. Oltre che molto ma molto fiacca. D'altra parte bastava guardare i tre candidati in tv l'altra sera. Viene da chiedersi se accanto a Renzi ci fosse o meno qualcun altro. Assenza totale di dibattito».

Che previsioni ha fatto il suo istituto sul podio?
«L'ex premier raccoglierà almeno il 76%. Secondo posto per Orlando. Terzo per Emiliano. D'altra parte era già tutto molto prevedibile. Sono andato al Lingotto di Torino qualche giorno fa per assistere all'adunata generale democratica, una sorta di prova del nove delle primarie di domemica. Ebbene 90 persone su 100 erano per Renzi. Dunque, non c'era già storia. 

Come spiega il fatto che malgrado i numerosi inciampi nel suo percorso Renzi continua ad essere il trionfatore assoluto?
«Perché in questo momento non si può far altro che scegliere la carta migliore che c'è sul tavolo. Non essendoci alternative valide meglio non rischiare puntando su figure ritenute più deboli».

 Davvero non c'era una sola nomination in giro in grado di mettere almeno in difficoltà l'ex premier?
«Personalmente credo che, a parte Draghi,  solo l'attuale presidente del Consiglio possa avere tutte le carte in regola per stare nel posto che occupa. E' un uomo che gestisce il potere in gruppo, con un lavoro di squadra e non individualistico. Direi quasi una questione di Dna visto che un suo antenato nel 1913 fu autore del famoso Patto Gentiloni, la prima legge nei confronti dei cattolici. Uno che pensava davvero al bene del Paese».