Pisapia: Renzi faccia le primarie se vuole la coalizione, niente intese con il centrodestra

Pisapia: Renzi faccia le primarie se vuole la coalizione, niente intese con il centrodestra
Venerdì 9 Giugno 2017, 19:57 - Ultimo agg. 10 Giugno, 09:55
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«Matteo Renzi faccia le primarie se davvero vuole la coalizione di centrosinistra, poi vediamo chi le vince». Lo ha spiegato il fondatore del Campo progressista, ed ex sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, intervenendo alla festa di Radio Popolare.

Solo così secondo Pisapia ci può essere una coalizione «ampia e unita, che possa governare in futuro - ha aggiunto - ma ci vuole una discontinuità importante da parte del Pd rispetto a quanto fatto fino ad ora». «Crediamo nel centrosinistra e stiamo lavorando per uno innovativo e capace di unire tutte le diverse anime - ha continuato - anche perché da solo il Pd non è autonomo».

«Dopo mesi in cui ci stiamo impegnando nella costruzione di un nuovo centrosinistra radicalmente innovativo, ampio e aperto, in cui siano rappresentate le tante anime dell'ambientalismo, della sinistra, del civismo, dell'associazionismo, del volontariato laico e cattolico, in discontinuità col passato, leggo di una proposta da parte del segretario del Pd quantomeno insolita. Per di più un'apertura che sarebbe arrivata poche ore dopo il tentativo fallito della segreteria del Pd di far approvare, in accordo con Forza Italia, Lega e Movimento 5 Stelle, una legge elettorale che avrebbe portato all'ingovernabilità o a larghe intese con la destra. Rimango sempre favorevole al dialogo, ma tenendo fermo il punto che qualsiasi alleanza con il centrodestra è contro i nostri valori oltre che un inganno agli elettori», ha sottolineato ancora il leader di Campo Progressista.

«Ci sono già leggi approvate da un ramo del parlamento, anziché fare accordi con Forza Italia, Cinque stelle e la Lega sulla legge elettorale prendiamoci un impegno: quello di fare un percorso comune per fare approvare leggi come lo ius soli, il reato di tortura, le disuguaglianze, il codice antimafia». È ancora la proposta alle forze del centrosinistra in Parlamento di Pisapia, intervenuto a Radio Popolare in un dibattito con Emanuele Fiano (Pd), Nicola Fratoianni (Sinistra italiana) e Enrico Rossi (Articolo 1 - Mdp). «Sono cose concrete e prendiamoci l'impegno di fare un discorso comune su queste - ha aggiunto -. Queste sono le priorità per il Parlamento per i prossimi sei mesi e poi si va a elezioni». Pisapia ha poi sottolineato, parlando dell'unità del centrosinistra, che «il confronto e il dialogo sono utili ma poi serve la capacità di fare le cose. Dopodomani la capogruppo del Senato fissi il calendario dei lavori e vediamo chi ci sta - ha concluso -: servirà anche per il futuro per vedere chi va a sinistra e chi invece va a destra». Gli altri partecipanti al dibattito hanno accolto con favore la proposta dell'ex sindaco di Milano, ma il deputato del Pd, Emanuele Fiano, ha osservato: «sono d'accordo ma la somma dei nostri voti non fa l'approvazione di una legge, c'è anche la matematica». 

«Penso che le elezioni politiche siano oggettivamente più lontane, perché non si va a votare senza una legge elettorale, e votare con quella uscita dalla Corte costituzionale mi sembra abbastanza improbabile», ha spiegato intanto Fiano, relatore della legge che è stata affossata alla Camera.

Secondo Fiano, «è sempre più probabile che si vada a votare nel 2018». Ai giornalisti che, a margine dell'incontro, gli hanno chiesto se del Movimento 5 stelle ci si può ancora fidare Fiano ha risposto: «Direi di no. Quando si stabilisce un patto e qualcuno ti fa una sorpresa vuol dire che aveva intenzione di farlo fallire - ha concluso - dunque il patto è finito perché non ne facciamo con chi non mantiene la parola».



 
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