Direttorio M5S, Pizzarotti all'attacco: «La mia sospensione è illegittima»

Pizzarotti
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di Redazione Global
Lunedì 23 Maggio 2016, 16:45 - Ultimo agg. 24 Maggio, 18:12
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«Sospensione illegittima». Nel giorno dell'autodifesa, il sindaco di Parma Federico Pizzarotti ribatte alle accuse piovutegli addosso dallo stato maggiore pentastellato, in una conferenza stampa che lo ha visto replicare colpo su colpo alla decisione di sospenderlo dal Movimento in seguito all'avviso di garanzia ricevuto per abuso d'ufficio in merito alle questione delle nomine al Teatro Regio di Parma. 
Davanti ai microfoni dei giornalisti, Pizzarotti ha riassunto i punti principali della memoria difensiva inviata ieri in tarda serata ai vertici del partito per evitare l'espulsione, e si è lanciato in un duro j'accuse contro il direttorio.  
«Noi a Parma abbiamo fatto della trasparenza la nostra bandiera, abbiamo pubblicato e continuato a pubblicare sul sito del Comune documenti che non sono dovuti - ha argomentato Pizzarotti. «Tutta questa situazione è stata generata da un esposto del Pd, e a fatto gioco al Pd», ha attaccato il sindaco. 
Che ha poi lanciato un acuminato strale in direzione del direttorio, che nei giorni scorsi lo aveva accusato di aver nascosto l'avviso di garanzia per abuso d'ufficio che gli è valsa la sospensione dal Movimento.
Il sindaco ducale ha precisato di «non avere avuto contatti con il direttorio da mesi, noi abbiamo pubblicato solo una piccola parte di contatti che abbiamo tentato di prendere con Di Maio, Fico in questi mesi. Anche a Imola», alla festa del Movimento dove c'erano tutti i vertici 5 Stelle, compresi Grillo e Casaleggio, «abbiamo cercato un contatto».
Poi l'attacco al cuore del Movimento, che da sempre si è schermato dietro regole usate a intermittenza, di cui nessuno conosce le coordinate.

IL NON STATUTO

«Il non statuto - ha tuonato Pizzarotti - è l'unico documento riconosciuto come regolamento, non si parla di sospensione ma di requisiti che noi abbiamo saldamente rispettato, tutti. Non si è violato nessuno di questi principi. Poi c'è un regolamento, non votato da assemblea» ed è dunque «come non esistesse, non ha validità, e quel
che viene regolato in quel documento non è stato comunque violato», argomenta il sindaco di Parma.
«L'ultimo documento che abbiamo preso in considerazione - mette in chiaro il sindaco - è il regolamento di Camera e Senato, l'unico in cui si parla di trasparenza: anche volendo prendere in considerazione questo, non abbiamo violato il regolamento. A nostro avviso è proprio la procedura di sospensione non legittima, non andrebbe presa in
considerazione. Nessuno ha taciuto sull'avviso di garanzia, quello che abbiamo fatto è tutelare i diritti costituzionali anche delle altre persone coinvolte. Il primo interlocutore per noi è la magistratura».
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