Primarie Pd, Emiliano fa ricorso
contro l'esclusione in due regioni

Primarie Pd, Emiliano fa ricorso contro l'esclusione in due regioni
Venerdì 14 Aprile 2017, 20:36 - Ultimo agg. 15 Aprile, 09:09
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Michele Emiliano fa ricorso: non accetta l'esclusione dalle primarie in Lombardia e in Liguria, decisa perché non avrebbe raccolto le firme necessarie a presentare le sue liste. E i suoi contesteranno l'accusa per ottenere la riammissione. La decisione spetterà alla commissione nazionale per il congresso convocata martedì alle 21. Ma si proverà a trovare una soluzione per risolvere il caso e permettere una partecipazione piena di Emiliano alle primarie. Il governatore negli ultimi due giorni ha sospeso la campagna elettorale dopo la morte improvvisa di un suo collaboratore. Mentre continua a girare l'Italia Andrea Orlando, che dalla Sardegna rilancia la sua sfida a Matteo Renzi: «Siamo davanti ad un bivio, dare una seconda chance ad un leader sconfitto o dare una possibilità al Pd di vincere le elezioni.

L'illusione - attacca - che un leader da solo possa cambiare la società è solo un'illusione costruita da populisti: sostenere come fa Orfini che prima al governo era più facile perché bastava che Renzi parlasse con se stesso è il contrario del partito che voglio». Renzi però sceglie di non entrare in polemica con gli sfidanti. E rilancia la sua campagna via Web, un terreno che intende contendere ai Cinque stelle. L'ex segretario presenta un aggiornamento della sua nuova «app» per cellulare: c'è una sezione dedicata alle primarie, una alle bufale, c'è una classifica dei volontari più attivi e c'è anche la possibilità di partecipare a sondaggi («E tu, mangerai l'agnello a Pasqua?», interpella i suoi follower). «Condivisione» è la parola su cui Renzi intende puntare: «Stiamo condividendo un'idea di politica che si basa sulla proposta e non sulla protesta. Che si basa sulle carte vere e non sulle firme false. Che costruisce progetti concreti per il Paese, non prove inventate». Ma a quindici giorni dalle primarie, si surriscalda il clima anche a livello locale. E a Bologna è scontro tra renziani e orlandiani per un commento pubblicato da un sostenitore dell'ex premier su Facebook sulla vicenda delle baby gang: «Se la polizia gli sparasse si fermerebbero», è la frase incriminata.
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