Quirinale, il giorno di Mattarella Diretta
Il conteggio delle schede è in corso

Quirinale, il giorno di Mattarella Diretta Il conteggio delle schede è in corso
Sabato 31 Gennaio 2015, 08:48 - Ultimo agg. 12:59
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Al via nell'Aula della Camera la quarta votazione per eleggere il presidente della Repubblica. Da questa votazione il quorum richiesto è la maggioranza assoluta, pari a 505 voti. Renzi auspica «la più ampia convergenza» sul nome di Mattarella «per il bene comune dell'Italia»: Ncd dice sì, Fi annuncia scheda bianca; stamani riunione dei gruppi di Area popolare. M5s non esclude colpi di scena, ma rimane sulle sue posizioni. Oggi nella quarta chiama basterà la maggioranza assoluta: 505 voti.







Il premier Matteo Renzi auspica «la più ampia convergenza» sul nome di Mattarella «per il bene comune dell'Italia»: Ncd dice sì, Forza Italia annuncia scheda bianca. M5s non esclude colpi di scena, ma rimane sulle sue posizioni. Oggi, dopo le prime tre votazioni andate a vuoto, i voti richiesti si abbassano e per eleggere il nuovo capo dello Stato basterà la maggioranza assoluta di 505 voti.



Renzi ieri ha lanciato un appello ai partiti di maggioranza e opposizione sottolineando che «è una scelta che interpella tutti e non solo un partito». Su Mattarella «auspico si determini la più ampia convergenza possibile per il bene comune dell'Italia». «Finite le prime tre votazioni, siamo arrivati al momento chiave», afferma il presidente del Consiglio.



«Siamo di fronte alla concreta possibilità che una personalità autorevole e stimata da tutti, un servitore dello Stato come Sergio Mattarella, diventi il presidente della Repubblica con un voto ampio di settori della maggioranza e dell'opposizione parlamentare». «Non è - sottolinea Renzi - una questione che riguarda un solo partito: la scelta del Capo dello Stato interpella tutti, senza distinzioni. Per questo auspico che sul nome di Sergio Mattarella - presidente della Repubblica di tutti gli italiani - si determini la più ampia convergenza possibile per il bene comune dell'Italia».



Mattarella «è un galantuomo, un garante della costituzione, uno dei pochi politici che ha rinunciato a una poltrona in nome di un ideale. Se passa Mattarella non sarà una vittoria del Pd ma dell'Italia», aveva già detto in precedenza il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi al Tg1.



Silvio Berlusconi però non cambia ide e conferma la scheda bianca, mentre in serata Angelino Alfano ci ripensai e dice sì al candidato Dem. Il Pd invece resta compatto du Mattarella, anche la certezza di essere al riparo dai franchi tiratori possono garantirla solo i voti del centrodestra. Dentro FI e Ncd-Udc emergono per tutto il giorno spaccature dolorose. E in serata Alfano, dopo aver sentito anche Berlusconi, cambia idea: Area popolare non lascerà la scheda bianca, voterà Mattarella.



Ieri fin dal primo mattino sono fioccati gli appelli del Pd perché gli altri partiti ci ripensino e convergano sul suo candidato. «È un nome che unisce tutti gli italiani», sottolinea il capogruppo Roberto Speranza. Il messaggio è rivolto anche ai 5 Stelle: si tratta di un candidato - gli viene fatto notare - dalla carriera specchiata e da tempo fuori dalla politica. Tanto che in serata i grillini si riuniscono per valutare se votarlo, anche se dovrebbero confermare Ferdinando Imposimato.



Intanto per tutto il giorno è martellante il pressing del Dem sul centrodestra. Dopo Scelta civica, anche i Popolari per l'Italia convergono su Mattarella. E si tenta di convincere gli altri contraenti del patto del Nazareno. «Con FI ricuciremo», assicura Boschi, che si spende in lunghi colloqui.



Dal centrodestra però accusano Renzi di aver agito, nella scelta del candidato per il Quirinale, in modo unilaterale, indicando un nome gradito al Pd ma non a loro. Renato Brunetta sostiene che dietro la decisione del premier c'è la «volontà di andare a elezioni anticipate». Ma a stretto giro replica Luca Lotti, braccio destro del leader Pd: «Voteremo nel 2018, dopo aver fatto le riforme. Noi vogliamo farle insieme a FI, ma se Brunetta non vuole e Berlusconi lo seguirà, le faremo senza FI».



Toni alti, insomma. E nervi tesi. Ncd si spacca tra chi vuole seguire la linea iniziale e votare scheda bianca anche al quarto scrutinio e chi Mattarella vuole votarlo. Tant'è che in Aula, tra i voti burla e le schede bianche, spuntano 17 preferenze per i due parlamentari Ap Marcello Gualdani e Giuseppe Pagano: un modo che gli esponenti pro-Mattarella, per lo più siciliani, usano per contarsi e lanciare un segnale.



Ma è caos anche dentro FI: nel timore che il gruppo non superi compatto la prova della scheda bianca e qualcuno voti Mattarella, la tentazione è uscire tutti dall'Aula. Ma Raffaele Fitto, che è a capo della fronda azzurra, subito si smarca: «Sarebbe l'ennesimo autogol».



Nel primo pomeriggio alla Camera arriva Renzi e riunisce, per analizzare la situazione, i 5 membri della delegazione Pd che lo ha affiancato nella partita del Colle. Poi, prima di incontrare l'ex presidente Giorgio Napolitano, con Guerini e Lotti vede Alfano e Casini, che poco prima a Palazzo Giustiniani avevano incontrato Denis Verdini e Gianni Letta.



Renzi avverte Alfano: non puoi non votarlo. Il secondo vertice, quello con Renzi, è molto teso. Il premier avrebbe detto al leader di Ncd: «Non capisco come faccia un ministro degli Interni a non votare una personalità come Mattarella». Sul tavolo, insomma, la scelta tra votare il candidato Dem e tenere il Viminale.



L'apello. Poi in serata, appena finita con un'altra fumata nera la terza votazione in Aula, la mossa finale del premier: un appello a tutti i partiti perché, a poche ore dal «momento chiave» del quarto e decisivo scrutinio, scelgano «la più ampia convergenza possibile per il bene comune dell'Italia». «L'unico dispiacere per me è non poterlo votare», dice anche il presidente supplente Pietro Grasso.



Ieri era andata a vuoto anche la terza votazione.
Il più votato è risultato Ferdinando Imposimato, che ha ottenuto 126 voti. Dopo di lui Vittorio Feltri, 56; Luciana Castellina, 33; Emma Bonino, 23; Stefano Rodotà, 22. I voti dispersi sono stati 70, le schede nulle 27. Novecentosessantanove i presenti e i votanti su 1009 aventi diritto. Infine una curiosità: il cantautore Francesco Guccini ha ottenuto 4 preferenze.