Referendum, lite sui brogli
il voto all'estero peserà il 5%

Referendum, lite sui brogli il voto all'estero peserà il 5%
di ​Valentino Di Giacomo
Sabato 3 Dicembre 2016, 08:11 - Ultimo agg. 18:06
3 Minuti di Lettura

Oltre un milione e seicentomila i connazionali nel mondo che avrebbero votato per il referendum costituzionale. Non sono ancora dati ufficiali, ma secondo le prime indiscrezioni si sarebbe registrata un'affluenza vicina al 40%, un record assoluto se il dato venisse confermato. Nel 2008 gli italiani oltre confine che votarono per le elezioni politiche furono un milione e centocinquantamila, dato mai più superato nelle successive tornate elettorali. Un voto, quello all'estero, che però continua a generare polemiche agitate soprattutto dal fronte del No. E i dati diffusi on hanno di certo contribuito a rasserenare gli animi perché il peso del voto fuori dall'Italia potrebbe incidere sul risultato finale per circa il 5%. Numeri significativi soprattutto alla luce dei recenti sondaggi che paventavano una forbice di pochi punti tra il Si e il No.

I partiti schierati per il No continuano a temere brogli e a giudicare la procedura di voto soggetta a possibili irregolarità. E a parlare senza mezzi termini di «voti comprati» è stato ieri il leader della Lega Matteo Salvini. «Nonostante i voti inventati o comprati in giro per il mondo da Renzi, il voto degli italiani farà vincere il No ha detto il segretario del Carroccio nelle ambasciate e nei consolati penso però che ne siano successe di cotte e di crude». Non si è fatta attendere la risposta da parte del Pd che ha replicato a brutto muso attraverso Deborah Serracchiani: «Noi ci fidiamo delle nostre istituzioni ha tuonato la presidente del Friuli Venezia Giulia - e chi non si fida non è italiano». Secondo le stime iniziali era prevista per il voto estero un'affluenza vicina al 30%. Dalla Farnesina non possono ancora confermare i dati che sono circolati, ma il team diplomatico non si dice stupito qualora venisse registrato un sensibile incremento di voti perché fanno notare che il voto all'estero esiste ormai da molti anni e quindi, nel corso del tempo, si è radicato fortemente tra gli italiani che vivono fuori dal Paese. La nazione dove storicamente si è sempre votato di più è la Svizzera che, nel 2008, fece registrare un picco mai più raggiunto del 48% di votanti.

Per questo referendum secondo le prime indiscrezioni raccolte gli italiani che si sono recati alle urne si attesterebbero invece tra il 38 e il 42%. E sono tanti i connazionali che risiedono al confine elvetico, gli iscritti all'Aire sono quasi mezzo milione di persone. Al di là delle polemiche le procedure sono ormai concluse e le schede sono già in viaggio verso Roma. Nel capannone romano dove si svolgerà lo spoglio, il Comitato per il No ha già annunciato la presenza di oltre 200 sentinelle del voto proprio per vigilare su possibili brogli o irregolarità. Già chiesto al ministero degli Esteri di fornire i dati sul numero di schede stampate, di quelle inviate, di quelle smarrite e di quelle tornate al mittente. Inoltre a ogni Consolato viene chiesta una certificazione di avvenuta distruzione delle schede non utilizzate o tornate al mittente. Solo da domenica sera si potrà valutare il reale peso sul risultato finale del voto estero. Ma se vincesse il Sì grazie ai voti degli italiani residenti fuori dal Paese il Comitato per il No sarebbe già pronto a presentare una valanga di ricorsi per invalidare l'esito del referendum.

----
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA