La mossa di Palazzo Chigi:
«Governo con tutti dentro»

La mossa di Palazzo Chigi: «Governo con tutti dentro»
di ​Marco Conti
Martedì 6 Dicembre 2016, 09:01 - Ultimo agg. 09:04
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Roma. La legge di Bilancio? «Pronti». Un altro governo? «Certo». Una nuova legge elettorale? «Ovvio». Ieri sera Matteo Renzi sembrava aver già elaborato il lutto per la sconfitta di domenica. Il timing messo a punto con il Quirinale sulle dimissioni lo ha rasserenato. La voglia di lasciare al più presto la poltrona da premier è fortissima. «Non ci sto a farmi rosolare da coloro che hanno fatto perdere il Paese», spiega a uno dei sindaci che lo chiama. Governo finito ed elezioni anticipate alle porte è la linea che i renziani sostengono, dopo aver parlato con il segretario il quale - dopo una mattinata convulsa - ribadisce di voler rimanere alla guida del Pd. Con la promessa di chiudere la legge di Bilancio, si ferma però la disponibilità di Renzi che domani, alla direzione del Pd chiederà di poter formalizzare al Capo dello Stato - nel corso delle consultazioni - la richiesta di un coinvolgimento di tutte le forze politiche nel sostegno a un governo istituzionale che abbia come unico compito quello di mettere mano alla legge elettorale. Impossibile, per Renzi, metter su un altro governo - il quarto - senza un passaggio elettorale. Tempi brevi, quindi, per votare a primavera assieme alle amministrative. Il Pd ci sta, a patto che si allarghi l'attuale maggioranza a tutti coloro che dicono che non si può andare a votare con l'Italicum alla Camera - legge che deve ancora passare al vaglio della Consulta - e il Consultellum al Senato. Il via vai che c'è stato ieri a palazzo Chigi proseguirà anche oggi con gli incontri che il premier uscente avrà con i leader dei partiti alleati di governo. Alfano e Verdini sono da ieri sulle spine. Sono pronti a dare i propri voti ad un nuovo governo ma vogliono garanzie da Renzi sul sostegno del Pd. I nomi non mancano e si pescano tra gli attuali ministri: Gentiloni (Esteri), Delrio (Infrastrutture) e Padoan (Economia). Quest'ultimo potrebbe rappresentare la garanzia per le borse e l'Europa che già chiede una manovra correttiva. Governo istituzionale, di pochi mesi, per verificare al tavolo sulla legge elettorale, quanto spazio c'è per un accordo. Renzi resta scettico sulla possibilità di un'intesa visto che il M5S, dopo tanto strepitare, sembra ora preferire l'Italicum perché prevede il ballottaggio, mentre Berlusconi tesse insospettate lodi al sistema proporzionale che ha sempre avversato. 

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