Renzi apre a Speranza e annuncia: «Conferenza programmatica a Napoli. Visco? Se lo vogliono facciano pure»

Renzi apre a Speranza e annuncia: «Conferenza programmatica a Napoli. Visco? Se lo vogliono facciano pure»
Domenica 22 Ottobre 2017, 15:51 - Ultimo agg. 23 Ottobre, 09:00
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«Speranza è segretario del partito che si è scisso da noi a marzo. Voglio guardare il bicchiere mezzo pieno, l'aspetto positivo. Se è un'apertura seria, e sono convinto possa esserlo, discutiamone. Ma discutiamo sulle cose concrete, come il 2,9% sul deficit, gli 80 euro. Siamo pronti a incontrare tutti, faremo la conferenza programmatica a Napoli». Lo dice il segretario del Pd Matteo Renzi, ospite di «1/2h in più».

«Volete fare Visco? Fatelo. Ma il giudizio su ciò che è accaduto deve essere laico» ha proseguito Renzi. «Io rivendico il fatto che ha a fronte di una mozione M5s, il Pd ha fatto una mozione, al governo non piaceva e l'abbiamo cambiata - ha spiegato il segretario del Pd-. Si parla di incredibile e surreale atto di ribellione perchè si è fatta una mozione? Ma cosa c'è di incredibile su una mozione che non si impiccia in quello che deve fare il presidente del Consiglio?».

«Gentiloni ed io l'abbiamo saputo più o meno nello stesso momento» della mozione Pd su Bankitalia. «L'ha preparata il gruppo Pd» ha detto l'ex premier. «È evidente che il governo sapesse il contenuto della mozione al punto che su alcuni passaggi, come la discontinuità, non era d'accordo, Gentiloni mi ha chiamato e l'abbiamo cambiata», sottolinea. «Che ci fosse una mozione era noto a tutti, che il contenuto fosse troppo duro me l'ha detto Gentiloni per chiedermi di cambiarlo. Io ero in treno...».

Sulla fiducia al Senato sul Rosatellum «deciderà il presidente del Consiglio, tocca ai gruppi parlamentari e al presidente del Consiglio. Io sono rispettoso delle regole». 

«Non ho scheletri nell'armadio. Se ci fosse stato un favoritismo verso Banca Etruria avreste ragione ma anche basta prendermi le accuse sulle banche. Neanche un bambino crede che il problema fosse Banca Etruria: è mistificatorio che il problema fosse una banchetta di Arezzo. Vogliamo vedere che è successo nella sorveglianza, cosa è successo sulle banche pugliesi?» ha detto ancora Renzi.

Ma come giudica le critiche ricevute da Prodi, Veltroni, Napolitano? «Rispetto molto le critiche delle persone che hanno più esperienza. Non so valutare perché si pensi che la posizione del Pd, rispettosa verso il presidente del Consiglio, sia sbagliata. Napolitano, verso cui il rispetto è enorme, in più di una circostanza nell'ultimo anno si è espresso in modo critico» ha aggiunto. «Noi siamo quelli che, anche con l'aiuto di Bankitalia, hanno fatto la riforma delle popolari e il credito cooperativo. La gestione delle quattro banche che sono andate in bail in nel novembre del 2015 l'abbiamo fatta gomito a gomito con Banca d'Italia ma il problema non è quel momento lì, perché la strada era già stata intrapresa: si trattava di mettere una pezza. Le quattro banchette - ha sottolineato - insieme non arrivavano all'1% dei depositi di Bankitalia, ma anche per il coinvolgimento del padre di Boschi se n'è parlato sui giornali per mesi. I commissari di Banca Etruria hanno preso 676mila euro per otto mesi», ribadisce il segretario Pd.

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