Renzi-Berlusconi, c'è l'intesa: profonda sintonia con Fi, stop ricatto piccoli partiti

Matteo Renzi dopo l'incontro con Berlusconi
Matteo Renzi dopo l'incontro con Berlusconi
Sabato 18 Gennaio 2014, 15:22 - Ultimo agg. 19 Gennaio, 13:17
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Piena sintonia fra Mattero Renzi e Silvio Berlusconi sulle riforme. A certificarla, dopo un vertice di oltre due ore nella sede del Pd al Nazareno in via Sant'Andrea delle Fratte, in centro a Roma, è il segretario democrat durante una breve conferenza stampa. Il Cavaliere ha parlato di «accordo con Renzi per consolidare i grandi partiti» (continua a leggere). Il premier enrico Letta ha detto che l'incontro pare andare nella buona direzione, mentre il segretario di Ncd, Angeino Alfano, ha avvertito: si scordino di fare la legge elettorale senza di noi

Renzi non parla mai di sistema elettorale spagnolo corretto ma di una giornata molto significativa, con una grande sintonia con Berlusconi sull'obiettivo di una legge elettorale che rafforzi il bipolarismo e riduca il potere di ricatto dei piccoli partiti. Un testo aperto al contributo di tutte le altre forze politiche, dice in una breve conferenza stampa. E che approderà, se si chiude con una intesa nelle prossime ore, alla direzione del Pd lunedì prossimo alle ore 16.

«C'è una profonda sintonia sulla legge elettorale verso un modello che favorisca la governabilità, il bipolarismo e che elimini il potere di ricatto dei partiti più piccoli - ha afferma Renzi -. Su questo tema abbiamo condiviso l'apertura ad altre forze politiche di scrivere questo testo di legge che, per quanto ci riguarda, se nelle prossime ore saranno verificati tutti i dettagli, presenteremo il tutto alla direzione del Pd affinchè voti lunedì alle 16».

Con Berlusconi, ha sottolineato Renzi, c'è intesa su un modello di legge elettorale «che favorisca la governabilità, il bipolarismo ed elimini il potere di ricatto dei partiti più piccoli».

Via il Senato. Renzi ha parlato di profonda sintonia con Forza Italia anche sulla riforma del titolo V della costituzione, sull'eliminazione del bicameralismo e su interventi per l'eliminazione dei rimborsi ai gruppi regionali. «C'è una seconda intesa sulla trasformazione del Senato in camera della autonomie con il paletto che non ci sia una indennità per i senatori e non ci sia la loro elezione diretta e si modifichi il bicameralismo perfetto con l'intesa che il Senato non voti la fiducia al governo».

«L'incontro di oggi pare andare nella buona direzione». Questo il primo commento del premier, secondo fonti di Palazzo Chigi, all'incontro tra Renzi e Berlusconi. «Siamo infatti da tempo convinti della necessità di una riforma costituzionale de della legge elettorale che tenga insieme le forze di maggioranza e i principali partiti dell'opposizione», aggiungono le medesime fonti. «Utile che in questi giorni si stiano accelerando, a partire dall'iniziativa del segretario del Pd, i tempi di un processo riformatore assolutamente necessario. E crediamo fondamentale che già prima delle elezioni europee si arrivi ad avere la nuova legge elettorale e le prime due letture della riforma costituzionale sul titolo V e sulla fine del bicameralismo paritario».

Con il segretario e il leader di Forza Italia al Nazareno c'erano il capo della segreteria Dem Lorenzo Guerini e l'ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta. L'ex premier, dopo l'incontro, ha fatto rientro a Palazzo Grazioli dove lo attendeva Denis Verdini. Berlusconi diffonderà in serata un messaggio video per commentare l'icnontro con Renzi.

Uova contro l'auto di Berlusconi. Il leader di Forza Italia, che è entrato in automobile da un ingresso laterale verso le 16, è stato accolto da alcuni manifestanti del Popolo viola al grido di "vergogna, vergogna" e "non si tratta con i criminali" e con un lancio di uova che ha colpito l'auto su cui viaggiava. Blindatissima la sede del Pd. Berlusconi al Nazareno ha sfoggiato il suo look classico: doppio petto blu scuro, camicia azzurrina, cravatta in tinta con piccoli disegni e pin di Forza italia old style sul bavero della giacca di taglio sartoriale.

Il segretario in treno a Roma. Renzi era arrivato un po' prima del Cavaliere alla sede del partito. Il segretario ha raggiunto l'ingresso principale a piedi facendosi spazio tra cronisti e telecamere e non ha rilasciato alcuna dichiarazione. Per venire a Roma Renzi è salito a Firenze su un Eurostar e ha viaggiato da solo. Poi arrivato a Roma è salito in auto ma è sceso poco distante dalla sede del Pd ed è arrivato a piedi al Nazareno.

«Si scordino di fare la legge elettorale senza di noi. Non possono farla e non la faranno», ha detto il leader di Ncd durante il primo convegno nazionale dei giovani del partito a Pesaro. Ma - ha aggiunto Alfano - «si scordino anche di farla contro di noi». «È inutile che ci inducano, per legge, a "tornare all'ovile" perché noi non torniamo indietro! Per noi la scelta è compiuta», ha poi scritto su Twitter Alfano. «Con Renzi siamo stati in contatto nei giorni scorsi e ci risentiremo nei prossimi giorni, anche perché fare la legge elettorale senza di noi mi pare difficile che gli riesca», ha poi risposto Alfan ai giornalisti che gli chiedevano se aveva sentito Renzi dopo il colloquio con Berlusconi.

Lupi: no a legge elettorale per eliminare gli altri partiti. «Bisogna fare la legge elettorale e farla rapidamente. Ci sono le condizioni per farla d'accordo con la maggioranza e nel dialogo con l'opposizione. Noi abbiamo già indicato i criteri». Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi al primo convegno nazionale dei giovani di Ncd a Pesaro. «L'unica cosa che non si può fare - ha aggiunto - è che due partiti decidano per legge di eliminare tutti gli altri». Sì al dialogo «con tutti, ma poi ognuno eserciterà le proprie responsabilità».

Schifani. «Berlusconi per ora è all'opposizione. Se poi Renzi vuole fare un governo con lui, vada pure avanti», ha detto il presidente di Ncd Renato Schifani. «Non ci infastidisce che Renzi incontri Berlusconi, è il presidente di Forza Italia». Ma gli accordi «vanno fatti anche con Ncd» e quelli per le riforme si fanno «a più mani e a più teste» e «non a due».

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