Renzi: riconosco gli errori
così cambierò il Pd

Renzi: riconosco gli errori così cambierò il Pd
Domenica 15 Gennaio 2017, 14:49 - Ultimo agg. 19:54
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Nel Pd «adesso c'è da fare. Lanceremo una nuova classe dirigente, gireremo in lungo e largo l'Italia, scriveremo il programma dei prossimi cinque anni in modo originale. Siamo ammaccati dal referendum ma siamo una comunità piena di idee e di gente che va liberata dai vincoli delle correnti. Ci sarà da divertirsi nei prossimi mesi dalle parti del Nazareno». Lo afferma Matteo Renzi in una intervista alla Repubblica, specificando che per lui il Pd è quello che «ha preso il 40,8 per cento alle Europee, miglior risultato di un partito politico in Italia dalla Dc del 1959» e dicendosi «convinto che se il 4 dicembre si fosse votato per i partiti, saremmo risultati nettamente primi». Invece il voto è stato quello del referendum e, dice Renzi, «brucia, eccome se brucia. Tanto che il vero dubbio è stato se continuare o lasciare. Ma poi uno ritrova la voglia e riparte». Lasciare la politica in toto? «Sì, nei primi giorni. Mi tentava: e devo dirle, un pò per curiosità, un pò per arroganza», e poi «ho pensato che solo il vigliacco scappa nei momenti di difficoltà. Ho ripensato alle migliaia di lettere ricevute, al desiderio di futuro espresso da milioni di persone. La nostra battaglia è appena incominciata».

Al voto al più presto? «Mi è assolutamente indifferente. Io non ho fretta, decidiamo quel che serve all'Italia senza ansie ma anche senza replicare il 2013 dove abbiamo pagato un tributo elettorale al senso di responsabilità del Pd. Forse alcuni parlamentari, specie dei nuovi partiti, sono terrorizzati dalle elezioni perché sanno che non avrebbero i voti neanche per un'assemblea di condominio. Ma noi no. Noi faremo ciò che serve al Paese». L'M5S? «Quei ragazzi sono già divisi, si odiano tra gruppi dirigenti, fanno carte e firme false per farsi la guerra. Ma sono un algoritmo, non un partito» e Grillo «è il Capo di un sistema che ripete ai seguaci solo quello che vogliono sentirsi dire, raccogliendo la schiuma dell'onda del web. Dovremmo fare una colletta per liberare la Raggi e i parlamentari europei dalle orrende manette incostituzionali che multano l'infedeltà al partito, ogni ribellione o autonomia. Ma quelli che vedevano la deriva autoritaria nella riforma costituzionale, su questo tacciono. Se l'immagina una misura del genere nel Pd? Io non voglio una sinistra dell'algoritmo: la voglio libera, capace di pensare con la sua testa, coi suoi valori, la sua cultura, i suoi ideali», conclude.

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