Renzi rilancia: Con sì Italia più forte.
«Tasse giù, con buona pace di Monti»

Renzi rilancia: Con sì Italia più forte. «Tasse giù, con buona pace di Monti»
Lunedì 28 Novembre 2016, 15:35 - Ultimo agg. 30 Novembre, 14:27
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«Le tasse continuano ad andare giù». Lo ha detto il premier, Matteo Renzi, parlando dei capisaldi della manovra, approvata alla Camera e che dopo il referendum arriverà al Senato, in conferenza stampa a Palazzo Chigi. «La riduzione delle tasse è strategiaca e decisiva», ha insistito ancora Renzi. «Vedo qualche autorevole presidente del Consiglio che dice che le tasse non sono diminuite. Ma le tasse scendono, con buona pace di Monti, che ricordiamo per un altro segno di fronte ai dati della pressione fiscale», ha detto ancora il premier.

Il sistema istituzionale italiano ha molti elementi di garanzia, un governo c'è sempre: politico, tecnico, iper-politico, iper-tecnico, faremo di tutto perché l'Italia sia in condizioni di affrontare sfide. Certo che se l'Italia approverà la riforma istituzionale, noi crediamo che il paese sarà più forte», ha poi sottolineato il premier.

«È una legge di stabilità che è ben impostata e nessuno potrà rimetterne in discussione i capisaldi», ha aggiunto Renzi rispondendo a chi gli chiede se l'esito del referendum avrà effetti sulla manovra.

La manovra. «Alcune buone notizie ulteriori sono arrivate dal passaggio alla Camera. È ricca di buone notizie e non è all'Achille Lauro», ha poi sottolineato il premier. «Era difficile, ma la manovra è stata migliorata dalla Camera», ha sottolineato ancora Renzi. «È difficile trovare una legge di Stabilità cosi ricca di buone notizie come quella che i cittadini stano per vedere approvata», ha aggiunto il premier.

Con la manovra arrivano «30-50 euro per le pensioni più basse, sotto i mille euro», ha rilevato ancora Renzi quantificando l'intervento sulla previdenza e sottolineando allo stesso tempo di non essere «riusciti ad arrivare a 80 euro».

Per la sanità «le polemiche stanno a zero, c'è un aumento a 113 miliardi, due in più rispetto all'anno scorso, più il fondo per la non autosufficienza che è 450 milioni con un più 50 mln rispetto all'anno scorso», ha continuato il premier illustrando a Palazzo Chigi la legge di bilancio insieme al ministro Pier Carlo Padoan.

Su Taranto c'è stata «un'assoluta mistificazione della realtà - ha aggiunto -. Siamo pronti a discuterne al Senato. Tutto ciò che serve per Taranto lo faremo, ma trovo la polemica stravagante e strumentale e il sit-in organizzato nel giorno di silenzio elettorale mi sembra lo confermi», ha proseguito riferendosi alle polemiche sul caso dei fondi alla
sanità tarantina nato intorno alla manovra. Renzi ha ribadito più volte che l'emendamento in proposito è stato dichiarato dal «presidente della commissione Bilancio inammissibile». 

«In alcune Regioni, come il Veneto, le scuole materne sono quasi esclusivamente realtà parificate, non ci vergogniamo a dire che abbiamo messo più soldi ma contemporaneamente abbiamo dichiarato guerra ai diplomifici», ha detto detto ancora Renzi. 

Nella manovra viene rifinanziato il «rinnovo contratti, su cui noi siamo pronti», ha assicurato poi il premier.

«Equitalia è realtà, è un altro punto fondamentale, non cambia solo il nome ma riesce a cambiare l'approccio tra cittadini e fisco», ha sottolineato Renzi.

«L'Ocse dà il debito in calo nel 2016, il metodo di calcolo è leggermente diverso da quello usato dalla finanza pubblica (italiana, ndr), ma resta confermato che il debito si stabilizza. La solidità finanziaria del Paese continua ad essere perseguita», ha detto il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan.

«Al Senato cosa accadrà? L'attività parlamentare va avanti e il Senato ha tutto il tempo per chiudere in tempi ragionevoli la legge di bilancio. Il fatto di aver approvato prima del referendum il ddl alla Camera è un elemento di serietà che spero verrà apprezzata da tutti», affermato ancora Renzi, rispondendo a chi gli chiede se con la vittoria del No vi sia il rischio di andare all'esercizio provvisorio. 

Il referendum. «Tra sei giorni sapremo se - finalmente - potremo iniziare il futuro con semplicità e forza. In questa settimana vi scriverò più spesso, mi perdonerete. Ma abbiamo bisogno di voi per vincere la sfida del referendum. La partita è apertissima, gli indecisi sono ancora tanti e dunque tutto si giocherà con la mobilitazione personale», scrive intanto Renzi nella e-news ai militanti del Pd. 

«L'Economist si è schierato per il No - ha ricordato Renzi - e propone all'Italia l'ennesimo governo tecnico e tecnocratico. Beppe Grillo ha chiesto ai suoi elettori di 'non votare col cervello, ma con la pancià. Sa perfettamente che se votano con il cervello votano sì anche loro perché votare contro alla semplificazione del sistema e alla riduzione degli sprechi è molto difficile per tutti, specie per i gli elettori del Movimento 5 Stelle». «Io vi chiedo - aggiunge - di votare con il cervello. E anche con il cuore. Questa è la più grande possibilità che abbiamo di pensare ai nostri figli. E se rifiutiamo questo treno oggi, dovremo aspettare decenni». 

 

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