Dimissioni e rifiuti, Renzi sfida Di Maio: «Rinuncia all'immunità parlamentare»

Dimissioni e rifiuti, Renzi sfida Di Maio: «Rinuncia all'immunità parlamentare»
Martedì 20 Febbraio 2018, 14:16 - Ultimo agg. 15:47
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«Ho dato mandato ai miei legali di querelare Luigi Di Maio per le dichiarazioni rilasciate ieri e nei giorni scorsi. Invito Di Maio, membro autorevole della casta a 15mila euro al mese, a rinunciare all'immunità parlamentare. Gli rinnoveremo la richiesta ogni giorno fino alle elezioni». Lo scrive su Facebook il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca.

E a stretto giro il segretario del Pd Matteo Renzi rilancia: «Roberto De Luca si è dimesso da assessore a Salerno dichiarandosi innocente - scrive nell'Enews - ma lo ha fatto per evitare polemiche pretestuose in campagna elettorale. Su come è stata fatta questa inchiesta, ognuno si farà un'opinione. Qui c'è solo un punto, semplice, chiedo a Luigi Di Maio: dopo aver detto che De Luca è un assassino, sei disponibile a rinunciare pubblicamente all'immunità parlamentare? Sì o no? Qualcuno farà questa domanda al grillino anti-casta?». 

Nessun commento, invece, dal ministro per le infrastrutture Graziano Delrio: «No comment. C'è un'indagine in corso, punto», risponde Delrio ai giornalisti che gli chiedevano se ci fosse imbarazzo nel Pd riguardo l'indagine per corruzione della Procura di Napoli che coinvolge Roberto, figlio del governatore della Campania Vincenzo De Luca.
 


Dall'altra parte della barricata attacca a testa bassa il sindaco di Napoli Luigi de Magistris: «Le immagini dell'inchiesta di Fanpage sono inequivocabili, non possiamo non commentarle. È l'immagine di un sistema che noi, in questa città, abbiamo sconfitto. Quel sistema utilizza i nostri territori e le nostre vite per distruggerli. Sembrano le immagini delle inchieste di inizio anni '80 e fotografano sì una persona con un passato discutibile che va con dei giornalisti, ma fotografa anche persone che hanno un ruolo in istituzioni importanti del nostro territorio, Regione Campania e Comune di Salerno, che invece di metterli alla porta si mettono a discutere con le modalità che tutti hanno visto». De Magistris ribadisce che «non vogliamo fare un processo sommario, ma siamo indignati, provo vergogna e inquietudine per il fatto che ci siano persone che coprono incarichi pubblici che non prendono a calci o non mettono alla porta persone che entrano negli uffici pubblici per fare quei ragionamenti, che anche i bambini di 10 anni capiscono».

E ancora, rilancia anche il leader della Lega Matteo Salvini: ​«È folle che vengano indagati dei giornalisti e non chi dovrebbe dare delle risposte - dice da Modena - Da giornalista apprezzo il giornalismo d'inchiesta che hanno fatto i colleghi di Fanpage. Se qualcuno ha sbagliato, ma non faccio il giudice, spero che emerga. Ma che in Campania ci sia un sistema di potere che spesso non premia il merito ma premia altre cose è evidente». 

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