Riforma elettorale. Sistema spagnolo, Berlusconi insiste: «Premio al 15%»

Riforma elettorale. Sistema spagnolo, Berlusconi insiste: «Premio al 15%»
di Mario Ajello
Domenica 12 Gennaio 2014, 11:02 - Ultimo agg. 12:12
2 Minuti di Lettura
Roma. La follia che si ripete. La prima la feci vent'anni fa, scendendo in campo. La seconda la faccio adesso.



Ecco, insiste Berlusconi: si vuole candidare alle elezioni europee - «Svuoteremo il granaio elettorale di Grillo, i suoi votati sono tutti delusi dai 5 Stelle» - e se i giudici impediscono la sua «lucida follia», perchè «obbediscono tutti a Magistratura democratica», egli si presenterà altrove. Forse nella Francia di Marine Le Pen dove - raccontano frequentatori di Palazzo Grazioli, che glielo hanno sentito dire - «mi aspettano a braccia aperte». Per lui, è come se si votasse domani e la telefonata elettorale di ieri l'ha fatta al Club Forza Italia 2.0 di Forlì.



A Roma, però, nel suo partito c'è il caos. Si sentono tutti rottamati e commissariati dall'arrivo di Giovanni Toti il delfino di Silvio e il nuovo padrone designato per Forza Italia («Ma prima, deve mettersi un po' a dieta», fa notare Berlusconi). Imputano al Cavaliere questa scelta di un esterno i suoi pretoriani e Silvio, per dare loro un contentino, formerà un ufficio di presidenza per i big ma il primus inter pares sarà il giornalista Mediaset. Viene rimproverato a Berlusconi, dal suo partito in piena crisi di nervi, perfino di «fare le fusa» all'odiatissimo Alfano. Quelli che hanno bevuto l'amara medicina Toti - da Galan a Biancofiore - lo fanno solo perchè costretti dall'affetto verso Silvio. E gli altri - Fitto anzitutto, per non dire di Verdini - sono tra il basito per non essere diventati padroni del partito da loro inventato per fare fuori Alfano e l'arrabbiato spinto per la neo-colombizzazione di Forza Italia.



Causata, a dire dei malpancisti, che ormai sono quasi tutti, dalla prevalenza degli interessi aziendali e familiari - di cui Toti sarebbe incarnazione, via Confalonieri, Crippa, Marina e Francesca Pascale - su quelli politici della lotta dura senza paura. Quindi scissione? O meglio ri-scissione dentro Forza Italia che è nata in seguito alla scissione alfanea? Fitto: «Ma quale scissione! La escludo». E Verdini? La esclude anche lui. E gli altri? Ci vorrebbero soldi, e non ci sono. Servirebbe un leader alternativo a Berlusconi e vallo a trovare un «matto» («Il matto sono io», ha ribadito ieri Berlusconi rispolverando l'erasmiano Elogio della follia) che s'avvia con una nuova sigla al massacro delle Europee invece di starsi accucciato, ma recriminante, nel corpaccione azzurro finchè Silvio sarà capace di dare posti e candidature.






© RIPRODUZIONE RISERVATA