Roma al M5S
valanga Raggi

Roma al M5S valanga Raggi
Domenica 19 Giugno 2016, 23:42 - Ultimo agg. 20 Giugno, 02:20
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ROMA - «Oggi si apre una nuova era, sono pronta a governare Roma». È passata da poco l'una quando Virginia Raggi si presenta alla stampa per la prima volta da sindaco di Roma eletto. La prima donna della capitale dopo un'affermazione strepitosa con oltre il 67 per cento dei voti, oltre 766mila preferenze, spazzando via il rivale del Pd Roberto Giachetti: Pd, fermo poco sotto il 33 per cento, con 374mila voti.

«Questa sera hanno vinto i cittadini di Roma, i romani - dice l'avvocatessa M5S -. Voglio ringraziare tutti i romani che mi hanno affidato questo compito importante che porterò aventi per cinque anni». «La prima cosa che sento di dire, che mi viene dal profondo, è che finalmente anche Roma avrà un sindaco donna», dice ancora, «in un momento storico in cui le pari opportunità sono ancora una chimera considero questa una notizia dal valore straordinario». Quindi un pensiero alla dura campagna elettorale, spietata fino alla fine. «Voglio mettere un punto su tutti i toni aspri, sui vili attacchi che ho ricevuto - dice la neo sindaco -. Si riparte da domani e mi auguro che tutte le forze politiche abbiano il buon sensi di aprire un dialogo su problemi e soluzioni, per mettere al centro i romani. Questo è l'obiettivo che mi sono prefissa». «Sarò il sindaco di tutti i romani. Lavoreremo per portare legalità e trasparenza che dopo mafia Capitale è mancata - conclude Raggi -. Hanno vinto i cittadini di Roma, i romani mi hanno affidato un compito importante. Voglio ringraziare tutti gli eletti che lavoreranno con me».

Nel suo albergo romano Beppe Grillo si affaccia alla finestra, rotea delle grucce, degli «appendini» e fa gesti messianici con le braccia proprio per sottolineare le vittorie di Chiara Appendino a Torino e della Raggi a Roma. A tre anni dallo 'Tsunami Tour' che lo vide mattatore per le elezioni politiche, l'onda anomala si é abbattuta anche sulla capitale. «È un risultato storico. Il pensiero va a mio padre», dice Davide Casaleggio all'Ansa, parlando anche dell'affermazione M5S nel capoluogo piemontese. Fuori del comitato elettorale a Ostiense decine di militanti festeggiano dalle 23, dai primi, inequivocabili exit poll. Bandiere a 5 stelle, cori di esultanza, abbracci, commozione. Con Raggi dentro il quartier generale Davide Casaleggio, il figlio del fondatore del movimento Gianroberto - a lui uno dei primi abbracci di Raggi -, i leader Alessandro Di Battista e Luigi Di Maio, che saranno vicini al nuovo primo cittadino. E poi parlamentari romani come Roberta Lombardi e Paola Taverna, eletti al Comune e alla Regione Lazio.

Qualche buu e parole forti tra gli attivisti quando sullo schermo tv compare Giachetti. Il vicepresidente della Camera ammette la sconfitta ben prima di avere dati consolidati. «Ho fatto congratulazioni e in bocca al lupo a Virginia Raggi - afferma Giachetti -. Sapevo quanto fosse difficile. Grazie a tutti. Il mio impegno per Roma continua». Per il partito democratico é una debacle e nessuno dei pochi che parlano la nasconde. La strada dei dem era impervia: lastricata da arresti e indagini di Mafia Capitale e dalle 19 firme degli ex consiglieri Pd che davanti ad un notaio dimissionarono il loro sindaco Ignazio Marino. Pochi del partito romano parlano stasera. Quasi nessuno. Tace il commissario romano Matteo Orfini, incaricato del rinascimento che stasera diventa medioevo. Roberto Morassut - sconfitto da Giachetti alle primarie - dice che «ora ci vuole un nuovo Pd».

Il centrosinistra non é riuscito a mobilitare l'elettorato per la rimonta, che appariva molto difficile. Del resto l'affluenza appena sopra il 50% - sette punti in meno del primo turno - lo sta a dimostrare. In generale un romano su due non ha votato. I voti della destra sembrano essersi spostati in massa verso M5S, che conta di aver vinto anche tutti i ballottaggi per i Municipi. Il cielo a Roma è davvero a 5 stelle stasera.
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