Le due ipotesi sul tavolo di Mattarella:
reincarico a Renzi o Gentiloni premier

Le due ipotesi sul tavolo di Mattarella: reincarico a Renzi o Gentiloni premier
di Alessandra Chello
Giovedì 8 Dicembre 2016, 21:35
3 Minuti di Lettura
Primo giro. Al Colle salgono i big. Sulla giostra delle consultazioni di rito è toccato al tris Grasso-Boldrini-Napolitano. Ma dal giovedì delle bocche cucite, filtrano solo ipotesi. E pezzi di un puzzle che dovrà per forza trovare la quadra in tempi stretti. Anzi strettissimi. A meno che, al tavolo europeo del Consiglio già fissato per il prossimo 15 dicembre, al posto di un premier in carne e ossa non si voglia mandare un ologramma.

Per sbrogliare la matassa la prima opzione di Mattarella è un rapido Renzi-bis. Ma l'ormai ex presidente del Consiglio non ne vuole sapere. E lo ha ribadito anche durante il colloquio per ufficializzare le sue dimissioni. Lui avrebbe chiesto un governo di “responsabilità nazionale” con tutti i partiti dentro per poter fare la riforma della legge elettorale e poi andare a elezioni: una strada che difficilmente potrà essere realizzata. In questo caos si inserisce l’idea dei franceschiniani: andare fino al 2018 con la maggioranza che c’è in Parlamento, quella stessa che sosteneva Renzi fino a ieri, e fare con calma una nuova legge elettorale. Per il segretario in carica significa un lento logoramento dei suoi agli occhi del Paese.

A complicare le cose ci si mette poi il clima ormai avvelenato in casa Pd dove aleggia ormai lo spettro di una rottura con i renziani. Questi tentano di convincere il leader dem ad accettare un reincarico per continuare a tenere in mano le redini della legislatura, mentre una maggioranza trasversale del partito guarda al Capo dello Stato per un governo di larghe intese, anche senza Renzi, che arrivi fino al 2018.

La direzione rinvia la resa dei conti e l'avvio di un congresso, che ora quasi nessuno vuole. Ma la tensione è alle stelle. Intanto i falchi renziani sono di tutt'altro avviso, certi che l'unico modo per pilotare la legislatura sia un reincarico al leader Pd per un governo più largo. Scenario che non convince però un'area vasta del Pd, che va oltre la minoranza di Pier Luigi Bersani, convinta che, se mai accettasse, Renzi porterebbe il paese alle elezioni tra marzo e aprile. Tra l'altro, secondo contatti con Forza Italia, qualora  Berlusconi dovesse accettare un'assunzione di responsabilità per fare un governo di larghe intese, non accetterebbe mai Renzi come presidente del consiglio.

Non ci sarebbe invece il veto nel caso in cui il Cav accettasse il ragionamento del Capo dello Stato, a candidati come Pietro Grasso, Graziano Delrio, Dario Franceschini. Qualora dovesse prendere quota un governo di matrice renziana, in pista ci sarebbero tra gli altri Paolo Gentiloni - che in base alle ultimissime sembrerebbe favorito - e Pier Carlo Padoan. Senza un allargamento della maggioranza, invece, Renzi dovrebbe decidere se tornare sui propri passi ed accettare il reincarico o far saltare il banco e chiedere le elezioni. Ma a quel punto, il rischio sarebbe di una spaccatura dentro il Pd. Insomma, oscuri presagi già visti. Enrico Letta docet. 

 
© RIPRODUZIONE RISERVATA