Sblocca Italia, affondo di Squinzi: «Non basta per ripartire»

Giorgio Squinzi
Giorgio Squinzi
Domenica 31 Agosto 2014, 20:43 - Ultimo agg. 20:44
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ROMA - Per quanto riguarda l'ammontare di cui si parlato in questi giorni, l'ammontare reale e disponibile, secondo la nostra sensazione non sar sufficiente a far ripartire il Paese. L'affondo riguardo il decreto Sblocca Italia arriva dal presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, intervenuto alla Festa nazionale dell'Unità.



Sacrifici «Siamo un Paese che sta vivendo al di sopra dei propri mezzi. Vale per tutti, imprese, lavoratori, pensionati, consumiamo risorse e stiamo arrivando alla fine. Il 43% di disoccupazione giovanile significa che il Paese è destinato al disastro», ha aggiunto. «In questo Paese - ha detto durante un dibattito con il sottosegretario Graziano Delrio - bisogna avere progetti di medio lungo termine precisi, tutti dobbiamo fare sacrifici. Ma sacrifici importanti».



Le critiche «Noi siamo per incrementare i salari e non per diminuirli, ha sottolineato il presidente di Confindustria. Il problema, ha spiegato, «è aumentare il lavoro: bisogna ricreare le condizioni per ricreare lavoro». Toccando il tasto degli 80 euro, inseriti in busta paga, questi, ha poi aggiunto Squinzi, «non hanno avuto impatto reale sui consumi. Noi pensavamo e lo abbiamo detto sin dal primo momento - ha sottolineato - che sarebbe stato meglio investire questi 10 miliardi su un taglio deciso del cuneo fiscale del lavoro che non vuol dire abbassare i salari come qualcuno ha voluto dire, come lo stesso presidente del Consiglio ha ipotizzato». «Noi - ha ribadito il presidente di Confindustria - i salari vogliamo incrementarli, non diminuirli: il problema è di creare il lavoro e il lavoro può venire solo dalle imprese».