Statali, nuova mappa e via ai contratti

Statali, nuova mappa e via ai contratti
di Sonia Ricci
Giovedì 14 Luglio 2016, 00:11 - Ultimo agg. 15:27
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Ci sono voluti sette anni per riscrivere la geografia del pubblico impiego. Dopo mesi di trattative, con una prima intesa raggiunta il 5 aprile durante una riunione notturna, ieri è arrivato l’accordo definitivo. L’Aran, l’agenzia governativa che si occupata dei negoziati, e i sindacati hanno sottoscritto il testo che ridisegna i settori della contrattazione della Pubblica amministrazione. L’intesa è fatta di 12 articoli.

Viene innanzitutto definito il nuovo perimetro. Il pubblico impiego non sarà più diviso in undici settori ma in quattro, a cui corrisponderanno altrettanti contratti. Una mappa semplificata che attua, dopo diversi anni, la legge Brunetta del 2009. Con la nuova geografia i comparti previsti saranno quello delle Funzioni centrali con 247 mila dipendenti, quello delle Funzioni locali con 457 mila persone, la Sanità con 531 mila tra infermieri, medici e amministrativi e il grande agglomerato Istruzione e ricerca con ben 1 milione e 111 mila lavoratori.

L’ESCLUSIONE
Dalla griglia dei quattro comparti è rimasta esclusa la presidenza del Consiglio dei ministri, che con i suoi 1.900 dipendenti e 300 dirigenti continuerà a rimanere isolata in un comparto a sé, perché nessuno dei decreti attuativi della legge del 2009 ne ha previsto l’inclusione nel nuovo assetto della Pa. Sanità ed enti locali escono quasi immutati dalla riforma (la dirigenza amministrativa di ospedali e Asl è stata destinata all’area dei poteri locali), che unisce invece tre grandi settori come la scuola, l’università e la ricerca in un unico gruppo, il più grande.
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