Terremoto un mese dopo,
Renzi: ricostruiremo tutto come era

Renzi
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Venerdì 23 Settembre 2016, 10:33 - Ultimo agg. 26 Settembre, 18:38
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«Il nostro Paese ricostruirà i territori colpiti del terremoto come erano prima e più belli di prima». Lo ha detto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, in una conferenza stampa a Palazzo Chigi a un mese dal sisma che ha colpito il Centro Italia. «Il nostro obiettivo - ha aggiunto Renzi -, per le prime e le seconde case e per gli esercizi commerciali, è riportare tutto a come era prima». «La ricostruzione non sarà un fatto strettamente amministrativo. Valorizzeremo le comunità», ha ribadito.


«Sui danni del sisma Curcio è stato molto prudente - ha sottolineato - perché come minimo stiamo sui 4 miliardi ma è un'analisi che va verificata punto punto, il terremoto ha colpito non solo luoghi dove ci sono state vittime ma ha creato lesioni importanti in altre zone». («Il danno non sarà meno di 3-4 miliardi, una cifra orientativa che temo non sarà inferiore», ha detto il Capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio che parlando di circa 3mila assistiti, ha confermato che per la costruzione delle 'casette' «ci vorranno 7 mesi di tempo al massimo»).

«Il fatto che sia passato un mese ha abbassato le luci dei riflettori ma non toglie niente al dolore dei famigliari delle vittime e il nostro dovere è farci carico. Il primo grazie è a chi in ore emergenze si è attivato in un percorso complicato che ha visto in prima fila gli amministratori locali ben coordinati dal lavoro straordinario delle Regioni, un lavoro inspirato al principio di unità e solidarietà». Renzi ha quindi annunciato che «l'eco-bonus al 65 per cento sarà rinnovato anche nel 2017», invitando cittadini a fare interventi di adeguamento anti-sismico.

Gli interventi di manutenzione anti-sismica saranno «fuori dai limiti del patto di stabilità perché non è possibile che ci si preoccupi della stabilità delle tecnocrazie e non di quella degli edifici», ha proseguito Renzi, incoraggiando «sindaci ed amministratori locali, anche quelli fuori dal cratere, a tornare a progettare subito per un adeguamento sismico ed un efficientamento energetico». «Sulle scuole non si scherza - ha aggiunto - parlo da padre e non da premier e credo che tutti gli italiani siano d'accordo». Il premier è poi tornato ad auspicare un clima di collaborazione istituzionale sul progetto Casa Italia che chiederà «da qui ai prossimi 10-15 anni un cambio di mentalità».

Il decreto sul sisma sarà approvato dal Consiglio dei Ministri «non oltre il 2-3 ottobre», ha detto Vasco Errani, Commissario straordinario per la ricostruzione. Errani ha spiegato che «proporrà un meccanismo chiaro di riconoscimento pieno dei danni del terremoto: non ci troveremo a discutere ogni anno le quote per il risarcimento. È una scelta che credo possa rappresentare per le popolazioni un messaggio di impegno e serietà». «Faremo una ricostruzione nel miglioramento e nell'adeguamento sismico che assicuri che con un 6.0 non ci siano crolli e in quei comuni non si rischierà più la vita», ha assicurato.

«Parole chiave per la ricostruzione saranno legalità e trasparenza. Vogliamo partire dalle pratiche più innovative: modello Expo, collaborazione con l'Anac, liste di merito per le imprese» e «dobbiamo dare l'idea che è possibile ricostruire in un Paese senza deroghe», ha detto il commissario alla ricostruzione Vasco Errani. «Tutte le imprese che lavoreranno per la ricostruzione dovranno essere iscritte a liste di merito - ha spiegato Errani -. Le stazioni appaltanti saranno solo le quattro Regioni e ci sarà un'unica stazione di committenza. Questo per avere un pieno controllo e una piena trasparenza»; ci sarà «un open data per verificare e controllare il percorso di ricostruzione». «Dobbiamo uscire dalla logica emergenziale e programmare la qualità e la bellezza dei luoghi».

«I presidenti delle Regioni interessati saranno i vicecommissari alla ricostruzione e gli uffici per la ricostruzione saranno composti da Comuni e Regioni. La collaborazione istituzionale è fondamentale», ha spiegato. «Abbiamo avuto tantissime donazioni, raggiunti con gli sms 15 milioni di euro, superando il terremoto dell'Emilia», ha aggiunto Errani, assicurando che sarà creato «un open data», in modo che sia pianamente verificabile a quale progetto della ricostruzione verranno attribuiti i finanziamenti di cittadini, aziende, Stati esteri.

 

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