Unioni civili, il Pd resta spaccato sulle adozioni. Alfano pensa al referendum

Il soottosegretario Ivan Scalfarotto e Monica Cirinnà, senatrice del Pd
Il soottosegretario Ivan Scalfarotto e Monica Cirinnà, senatrice del Pd
Martedì 26 Gennaio 2016, 15:50 - Ultimo agg. 27 Gennaio, 14:13
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Unanimità sull'impianto generale del disegno di legge Cirrinnà sulle Unioni civili, ma restano le divisioni di fondo sui nodi più spinosi, a partire dalle adozioni. Si è conclusa così l'assemblea del gruppo del Pd del Senato. Nell'assemblea, in merito alla votazione, era stata già annunciata l'eccezione della libertà di coscienza su alcuni emendamenti, come quelli sulla stepchild adoption.

Intanto i centristi, contrari alle Unioni civili, pensano già a un referendum.
«L'ho messo in conto», afferma, in un'intervista a Radio Capital, il ministro dell'Interno Angelino Alfano. «Penso che a fronte di una così difficile decisione parlamentare, se davvero la legge fosse percepita come un punto di eccesso, in una direzione o nell'altra, potrebbe essere una scelta razionale affidarsi al popolo».

«Noi daremo un'indicazione di voto che seguirà l'impianto del ddl che dobbiamo esaminare. La prossima settimana comunicheremo ai senatori quali sono gli emendamenti sui quali verrà data libertà di voto», ha detto il presidente dei senatori dem Luigi Zanda. 

Non si scioglie però il nodo delle adozioni (stepchild adoption): la componente cattolica ha chiesto di emendare l'articolo 3 e l'articolo 5 del disegno di legge. Lo scontro è dunque soltanto rimandato. Ancora Zanda: «I senatori del Pd non hanno alcun interesse ai voti segreti. la nostra posizione è molto chiara, l'abbiamo espressa nelle nostre assemblee, sono posizioni trasparenti».

Il testo andrà in aula al Senato a partire da giovedì e la maggioranza non può contare su numeri certi, vista la contrarietà anhe dell'intero gruppo di Area popolare. Per quanto riguarda i democrat non ci sarà libertà di coscienza sul voto alle pregiudiziali di costituzionalità sul provvedimento.


 

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