Vitalizio contestato, Cuomo fa melina
e si appella al regolamento

Vitalizio contestato, Cuomo fa melina e si appella al regolamento
di Fulvio Scarlata
Venerdì 15 Settembre 2017, 18:01
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«Abbiamo agito nel rispetto del regolamento»: Enzo Cuomo lo ha ripetuto per tutta la giornata, ieri. Inseguito dai giornalisti perfino fin sulle porte di un ambulatorio medico dove si stava recando, il sindaco di Portici ribadisce la sua linea. Sottolineando, anzi, che non ha ricevuto nessuna comunicazione dalla Giunta per le elezioni e immunità del Senato in relazione ai tre giorni di proroga che gli sono stati offerti per «ripensare» alla sua scelta di lasciare Palazzo Madama. Nessuna risposta, invece, a Pietro Grasso, che lo aveva sollecitato a prendere una decisione subito, prima che scattasse il diritto a ricevere la pensione. Mentre, invece, se avesse consegnato le dimissioni nelle mani del presidente del Senato avrebbe ulteriormente allungato i tempi, perché in quel caso le dimissioni dovevano essere votate in aula per diventare effettive.

È diventato un caso, Enzo Cuomo. Oggi, infatti, come tutti i suoi colleghi senatori, matura il diritto alla pensione, mille euro lordi che prenderà a 65 anni sulla base dei contributi versati per quattro anni, sei mesi e un giorno. L'esponente del Pd è stato eletto sindaco di Portici a giugno, ma dopo il voto erano partiti i ricorsi di partiti del centrosinistra e del centrodestra che hanno mancato l'elezione di un consigliere comunale per un pugno di voti. Così la proclamazione ufficiale per Cuomo è arrivata solo il 21 luglio. Da quel momento sono scattati i dieci giorni per risolvere l'incompatibilità tra l'incarico di sindaco e quello di senatore. Con un tempismo perfetto, la raccomandata per scegliere il ruolo di primo cittadino è stata mandata il 29 luglio. La missiva è giunta a destinazione quando gli uffici del Senato erano chiusi per agosto, finendo mercoledì alla Giunta per le elezioni che, applicando una prassi consolidata, ha dato tre giorni al dimissionario per ripensare alla sua scelta.

Il caso mediatico è esploso con l'ira dei grillini. Rinforzato dalle parole di Pietro Grasso che ha preso le distanze dalla scelta della Giunta per le elezioni di concedere una proroga a Cuomo. «Ma non mi è neanche arrivata una comunicazione ufficiale» dice Cuomo. Il sindaco è trincerato sulla linea del «pieno rispetto del regolamento» e non rilascia nessuna dichiarazione. Però lo scontro è a tutto campo. Carlo Giovanardi attacca proprio Grasso: «Vorrei che la presidenza del Senato spiegasse per quale motivo ha sconfessato platealmente l'attività della Giunta accusandola di aver seguito una procedura che avrebbe favorito il senatore».

I 5Stelle, invece, hanno inserito il «cruciverba anti-vitalizi» nella posta dei senatori per protestare contro la norma che oggi permette ai senatori maturare i diritti per la pensione. «Per evitare che si arrivasse alla scadenza del 15 settembre le abbiamo provate tutte - spiega il capogruppo Enrico Cappelletti - ma loro non hanno voluto sentire ragioni. Ancora più scandaloso che questo sia avvenuto anche per chi come Cuomo, era già diventato sindaco di Portici». La risposta, sempre di Giovanardi, è durissima: «Quella dei grillini è una vera mascalzonata: vogliono fare un danno a Cuomo per propaganda, intanto anche loro maturano il diritto al vitalizio al raggiungimento dell'età di 65 anni, e nessuno di loro si è dimesso dall'incarico per evitare di incassare questo odioso privilegio».