Voucher, il Pd pronto al rilancio
no della sinistra

Voucher, il Pd pronto al rilancio no della sinistra
di ​Nino Bertoloni Meli
Sabato 27 Maggio 2017, 08:43 - Ultimo agg. 12:13
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Roma. Resta alta la tensione sui voucher. Tanto alta che la commissione della Camera ha dovuto rimandare a oggi la formulazione di un testo definitivo in materia, segno che non si è riusciti a comporre gli attriti e le polemiche delle ultime ore, la mediazione tarda a farsi strada.

Raccontano di un Matteo Renzi sorpreso dalle voci circolate sulle frizioni tra il Pd e il premier Paolo Gentiloni, «Paolo mi ha chiesto una mano dopo aver deciso di tirare dritto e il Pd ha lavorato in questa direzione», ha precisato il leader dem. Sullo sfondo, ma neanche tanto, torna a circolare l'ipotesi di voto anticipato a fine settembre, con la materia voucher a fare da detonatore.

Che cosa è successo? È accaduto che le proposte sul lavoro occasionale avanzate in commissione Bilancio hanno provocato una serie di reazioni a catena che hanno portato sull'orlo della rottura. Le novità riguardano il «libretto di famiglia», l'unico punto sul quale ci sarebbe intesa e che prevede l'utilizzo dei voucher solo in ambito di familiare; per il resto è scontro.

Lo è sull'utilizzo per le aziende fino a cinque addetti, lo è anche sulla norma secondo la quale l'importo complessivo non potrà superare i 5 mila euro l'anno, e le prestazioni in favore del medesimo utilizzatore non dovranno superare i 2.500 euro per un massimo di quattro ore consecutive, con un tetto minimo di compenso orario di 9 euro, mentre la durata massima dei contratti privati prevede un tetto di 280 euro, se si supera si rientra nel rapporto a tempo indeterminato. Dalla normativa sono escluse infine le aziende agricole, ma si prevede l'estensione anche alla Pubblica amministrazione.

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