Proviamo a immaginare un incidente stradale. Un ragazzo per terra, il suo motorino qualche metro più in là, il casco slacciato e rotolato via. Il ragazzo è svenuto, ha perso conoscenza battendo violentemente la testa sul selciato. Bisogna intervenire subito. Il «subito», in realtà, arriva un bel po' di tempo dopo. L'ambulanza, la corsa verso l'ospedale. E poi, una volta lì, il montaggio di infiniti elettrodi e fili per monitorare le funzioni cerebrali. Si perde tempo, per quanto si faccia in fretta. Un tempo prezioso, a volte decisivo. Un tempo morto che adesso un piccolo ma rivoluzionario strumento promette di tagliare. Si chiama Cyberbrain, è un caschetto leggero, facilmente indossabile, che una volta applicato sulla testa del paziente monitora le sue funzioni cerebrali in tempo reale. Lo strumento, presentato a Milano nei giorni scorsi, sarà sperimentato presto in Italia e all'estero. «Sì, è uno strumento rivoluzionario», dice senza mezzi termini il suo inventore, il dottor Pantaleo Romanelli, neurochirurgo e direttore scientifico di Ab Medica, l'azienda che ha sviluppato il progetto. «Dal momento che permette di rilevare con facilità le funzioni cerebrali anche da casa, in ambulanza o direttamente in pronto soccorso - sottolinea Romanelli - i dati possono essere analizzati dal medico in simultanea e a distanza grazie al segnale wireless».
Quando il paziente arriva in ospedale, in pratica, il medico che lo attende conosce già le sue condizioni e può immediatamente porre in essere le terapie. «L'esame - sottolinea Romanelli - avviene senza lunghe preparazioni, basta semplicemente indossare il casco e in pochi istanti leggere i dati in tempo reale, anche a distanza, e su qualsiasi applicazione, come ad esempio un laptop o iPad dedicato». Il prototipo, presentato alla stampa dallo stesso Romanelli con il presidente di Ab Medica Aldo Cerruti e la responsabile del marketing Francesca Cerruti, nell'annuale appuntamento sul «Futuro della Sanità», è in fase avanzata di sperimentazione. «Potrebbe arrivare sul mercato ha detto Aldo Cerruti entro la fine del 2017». E il costo non è certo rilevante: «Potrebbe oscillare tra i 500 e i 1000 euro a caschetto».
Il progetto, tutto italiano, è stato sviluppato da Ab Medica in cinque anni di ricerca con un investimento di 5 milioni di euro. Il campo di applicazione del caschetto è vastissimo: su pazienti epilettici registra dati in tempo reale, permettendo al medico di capire immediatamente se sopraggiunge una crisi; su pazienti diabetici, in caso di ipoglicemia, quando cioè la glicemia si abbassa sotto i 50 mg/dl e il paziente rischia il coma diabetico, il caschetto può rilevare un abbassamento dell'attività cerebrale e mandare un segnale al clinico; su pazienti in fase di riabilitazione motoria può rilevare la soglia di attenzione e indicare il livello ottimale per raggiungere un buon risultato. I segnali acquisiti attraverso il dispositivo Cyberbrain indossabile vengono inoltre elaborati da un software ospitato nel «BCI controller» che è in grado di estrarre quelle caratteristiche importanti per identificare specifici e selezionati pattern di attivazione: questi pattern vengono poi usati per selezionare la strategia più appropriata per la cura.
Ecco Cyberbrain, il casco che con un bip salva le vite
di Marilicia Salvia
Mercoledì 28 Giugno 2017, 09:20
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