Lorenzin: mai più in classe
due alunni non vaccinati

Lorenzin: mai più in classe due alunni non vaccinati
di Ettore Mautone
Venerdì 21 Luglio 2017, 08:50 - Ultimo agg. 15:51
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Primo scoglio superato. Il decreto vaccini passa al Senato con 172 voti a favore imboccando l'ultimo giro di boa per il sì definitivo della Camera, prima della pausa estiva. Oltre alla maggioranza hanno votato sì anche Forza Italia, Scelta civica-Ala e Mdp. Il provvedimento ha cambiato volto rispetto all'impianto originario. Le vaccinazioni obbligatorie scendono da dodici a dieci (esavalente anti-poliomielitica, anti-difterica, anti-tetanica, anti-epatite B, anti-pertosse, anti-Haemophilus influenzae tipo b cui si aggiunge la quadrivalente anti-morbillo, rosolia, parotite e varicella). L'obbligatorietà riguarderà anche i minori stranieri non accompagnati. A queste 10 vaccinazioni se ne sono aggiunte 4 fortemente consigliate che verranno offerte in maniera attiva e gratuita: anti-meningococcica B, anti-meningococcica C, anti-pneumococcica e anti-rotavirus.

Ministro Lorenzin il testo del decreto è profondamente cambiato...
«Sì, ma questo non scalfisce il nucleo della legge né la sua portata in termini di salute pubblica. Anche sul piano politico è un decreto importante: in cinque anni, è il primo che non abbia richiesto la fiducia nonostante sia un tema tecnico così difficile. C'è stato un lungo percorso emendativo di Aula ma 172 voti rappresentano un consenso trasversale e senza giacche partitiche. Sono molto felice di come è andata».
Cosa la rallegra?
«Reintrodurre la obbligatorietà vaccinale abolita nel 1999 ha uno scopo alto, di vera sanità pubblica: si mira ad alzare in tempi brevi i livelli di immunizzazione piegati dalle politiche degli ultimi anni».
In Aula ci sono stati anche molti dissensi, come quello espresso dal senatore Vincenzo D'Anna, di professione biologo...
«D'Anna ha espresso la propria opinione e ha votato. Non è stato l'unico ad assumere un atteggiamento che sposa tesi pervicacemente antiscientifiche che definirei no vax. Non ho fatto valutazioni singole. La preoccupazione del ministero e dell'Istituto superiore di sanità è piuttosto fare chiarezza, spiegare, informare correttamente i genitori e non aizzare le paure. Sono mamma e ho figli che ho vaccinato senza esitazioni dopo essermi informata presso i medici. Occorre un'operazione trasparenza e verità con il conforto di tutta la comunità scientifica. Tutti gli Ordini dei medici e i pediatri sono al nostro fianco. Il Codacons è stato rinviato a giudizio per le posizioni espresse nei confronti del presidente dell'Iss».
Questo decreto era proprio necessario?
«Sicuramente. Proprio la disinformazione che corre sul web, le centinaia di fake news alimentate dal mondo anti vaccinale ci hanno condotto alla sua necessità. Oggi sono 3.672 i casi di morbillo in Italia, abbiamo avuto tre decessi, ci sono pazienti in quarantena, c'è un 40 per cento dei ricoveri con reparti pieni. Tre atleti della nazionale di pallanuoto hanno contratto il morbillo e sono stati costretti a rinunciare ai mondiali. Siamo osservati speciali nel mondo e l'Oms ci ha fatto tre richiami».
Le sanzioni però sono diventate quasi simboliche...
«Il Parlamento è sovrano. Ma l'impianto della legge è rimasto solido. C'è stata lunga mediazione su posizioni diverse. Si è passati dalla deterrenza alla multa. Da zero a sei anni senza la vaccinazione scatta il divieto di accesso a scuola, dai sei ai sedici l'obbligatorietà è contrapposta alla multa e nelle classi non potranno esserci più di due bambini non vaccinati, uno solo se c'è un malato fragile. Una scelta che non inficia il decreto. Noi speriamo di non farne nemmeno una di sanzione».
Quali sono i vaccini più consigliati? Tre su quattro sono contro le meningiti.
«È prevista una chiamata proattiva da parte delle Asl e la possibilità di modulazione in base agli andamenti epidemici e alle percentuali di coperture. Si tratta di malattie molto gravi che quando si verificano fanno registrare la corsa alla profilassi».
Non teme il caos iscrizioni a scuola?
«C'è un anno di tempo per mettersi in regola. Entro il 10 settembre 2017 presso i servizi educativi per l'infanzia e le scuole dell'infanzia, ed entro il 31 ottobre 2017 presso le istituzioni del sistema nazionale di istruzione e i centri di formazione professionale regionali basterà l'autocertificazione. Poi, con calma, entro il 10 marzo 2018 sarà possibile presentare la documentazione originale».
Però non tutti i genitori sono d'accordo?
«Credo che con questo decreto e con il grande sforzo che verrà fatto col mondo della scuola e gli operatori sanitari, nei prossimi anni riusciremo velocemente a colmare il gap di immunizzazione che ci ha costretto a tornare all'obbligo. Sono fiducioso e dico alle famiglie che è veramente un provvedimento a tutela di tutti i bambini, anche quelli che non possono essere vaccinati».