Febbre, infezione da Chikungunya
«Zanziariere e freddo la difesa»

Febbre, infezione da Chikungunya «Zanziariere e freddo la difesa»
di Maria Pirro
Sabato 9 Settembre 2017, 08:31 - Ultimo agg. 13:53
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La più temuta è la malaria. «Ma varie malattie e virus sono trasmessi dalle zanzare». A indicare rischi e sintomi è Giovanni Rezza, direttore del dipartimento di malattie infettive dell'Istituto superiore di sanità.
Come si contrae la malaria?
«Esclusivamente attraverso le punture di zanzare, la più insidiosa è di tipo anopheles plasmodium. Il vettore trasporta il parassita da una persona infetta a un'altra in Africa, in America Centrale e del Sud e in Asia. Ci sono stati casi di persone ammalatesi in Europa (uno in Italia), ma punte vicino agli aeroporti internazionali da insetti arrivati nei bagagli o negli aerei».
Quali i sintomi?
«Febbre, mal di testa, tensione di muscoli della nuca, brividi e sudorazione, talvolta nausea, vomito e diarrea tra i 10 i 15 giorni dopo la puntura. Se non trattata con farmaci appropriati, la malaria può mettere a rischio la vita».
Come è accaduto per la bimba di Trento che è morta.
«Un caso tragico, ma eccezionale».
Studi scientifici segnalano la presenza di zanzare anopheles in Italia.
«La più diffusa è la labrianchae, responsabile della trasmissione del plasmodium vivax. Ma si registra meno di uno all'anno e spesso in forme criptiche e non gravi».
Quali virus, invece, sono trasmessi dalle zanzare e sono tra più pericolosi?
«Il più famoso è quello febbre gialla, diffuso in Africa equatoriale e Sud America, attraverso la aedes aegypti, una cugina della zanzara tigre, ma c'è un vaccino consigliato per chi va nelle zone a rischio».
La zanzara tigre, invece, che patologie causa?
«L'aedes albopictus causa innanzitutto la dengue ed è diffusa in Asia, Africa e America latina, con qualche caso sporadico in Francia e in Croazia, negli anni scorsi, ma solo in alcune zone circoscritte».
L'Istituto superiore di Sanità con lo Spallanzani di Roma ha appena identificato tre casi Chikungunya nella zona di Anzio, causati proprio dalla zanzara tigre.
«Si tratta di pazienti hanno riferito la comparsa dei sintomi ad agosto e nessuno aveva viaggiato all'estero nei 15 giorni precedenti. L'ipotesi più verosimile è che si siano infettati dove vivono. Ma, sulla base delle informazioni disponibili, il rischio di un'ulteriore diffusione della malattia è considerato basso».
Ci sono precedenti in Italia?
«Un focolaio nel 2007 in provincia di Ravenna, con più di 200 casi».
Con quali conseguenze?
«Dopo un periodo di incubazione di 3-12 giorni, la malattia causa febbre e dolori articolari, che in genere spariscono da soli».
Quali precauzioni sono state adottate con l'ultima allerta?
«La sorveglianza epidemiologica per eventuali nuovi casi e sono sospese le donazioni di sangue nell'area colpita. Sono, inoltre, scattate misure di disinfestazione per ridurre il rischio di contagio».
E poi c'è zika, la zanzara dei Giochi di Rio.
«Questo tipo di aedes aegypti è localizzata in America centrale, del sud e dell'area caraibica; mentre in Italia e nel resto d'Europa non si registrano focolai autoctoni, ma casi di infezione in viaggiatori di ritorno dalle aree endemiche».
Sintomi?
«Debolezza muscolare e formicolio a braccia e gambe, gravi complicazioni sono rarissime. Il rischio più preoccupante è la microcefalia per i neonati, se il virus viene contratto durante una gravidanza».
È invece diversa la trasmissione dei virus con la culex, la zanzara comune in Italia.
«In questo caso la trasmissione avviene dall'uccello all'uomo. Il virus è di origine africana, ma ogni anno si registrano casi in Europa centrale e in particolare nei Balcani, una decina nella Pianura padana».
Complicanze?
«L'encefalite, nei soggetti fragili e negli anziani».
Perché la zanzara punge più alcuni e non altri?
«Sono attratte da colori scuri e odori particolari, come quelli che provengono dalla sudorazione. Anche la temperatura del corpo ha un ruolo».
Da che dipende il gonfiore provocato dalla puntura?
«Il pungiglione provoca rilascio di istamina nell'organismo. Questo agente infiammatorio è responsabile della reazione allergica, maggiore nei soggetti più sensibili».
Come proteggersi?
«In casa è consigliato l'uso di zanzariere da applicare alle finestre o l'attivazione dei condizionatori (regolandoli a 22 gradi, il freddo rende le zanzare meno attive). All'aperto è opportuno indossare un abbigliamento adeguato (maniche lunghe, calze e pantaloni lunghi). Utili anche i repellenti, attenendosi alle indicazioni dei singoli prodotti».