Sopravvivenza record nell'utero artificiale:
è di 28 giorni, speranze per i nati prematuri

Sopravvivenza record nell'utero artificiale: è di 28 giorni, speranze per i nati prematuri
Martedì 25 Aprile 2017, 16:10
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È un risultato di sopravvivenza record quello ottenuto con l'utero artificiale sviluppato dai ricercatori dell'Ospedale pediatrico di Philadelphia: ben 4 settimane, il tempo più lungo mai raggiunto in un apparato di vita extra-uterina. Simile a quello vero, è una "borsa" di polietilene riempita di liquido amniotico, ed è stato sperimentato sugli agnelli. Il risultato, descritto sulla rivista Nature Communications dal gruppo di Alan Flake, può trasformare le cure per i bambini prematuri. Il sistema è diverso dalle attuali incubatrici «e offre una tecnologia che al momento non esiste», commenta Flake. I feti di agnello sono cresciuti a temperatura controllata, in un ambiente quasi sterile, respirando il liquido amniotico proprio come avviene nell'utero.

L'utero artificiale non ha pompe esterne a guidare la circolazione, perché la pressione artificiale più blanda può sovraccaricare un cuore non ancora sviluppato, e nemmeno un ventilatore, perché i polmoni immaturi non sono ancora pronti a funzionare con l'ossigeno atmosferico. «I polmoni dei feti funzionano con il liquido, e noi abbiamo imitato questo tipo di ambiente, permettendo a questi e gli altri organi di svilupparsi», aggiunge Marcus G.
Davey, uno dei ricercatori. Lo studio è stato fatto sugli agnelli, perché i loro polmoni allo stadio prenatale si sviluppano in modo simile a quello dei bambini. A differenza delle precedenti versioni di placenta artificiale studiate sugli animali, dove la sopravvivenza è stata di pochi giorni e con danni cerebrali, con questo sistema si è arrivati a 28 giorni, e gli agnelli sono rimasti sani, riuscendo a respirare e ingoiare normalmente e ad avere una crescita normale. I ricercatori continueranno a migliorare l'apparato, adattandolo alle dimensioni dei bambini neonati, pari a 1/3 degli agnelli.
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