Tumore ai polmoni, con la nuova terapia una qualità della vita migliore

Tumore ai polmoni, ecco la nuova terapia
Tumore ai polmoni, ecco la nuova terapia
di Antonio Caperna
Mercoledì 22 Febbraio 2017, 08:47 - Ultimo agg. 10:34
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Un terzo dei pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule è anziano, sopra i 70 anni. Questa popolazione è gravata da due importanti problemi: la minore accessibilità ai farmaci e una limitata inclusione nei trials clinici, per cui sono pazienti meno studiati.

Le prospettive future vedono proprio per questi malati trattamenti meglio tollerati e che potranno allungare la sopravvivenza. In particolare, il futuro vede anche lo sviluppo della combinazione carboplatino/- nab-paclitaxel in associazione ad un immunoterapico come atezolizumab. «Al momento è molto importante l’evidenza che carboplatino/nab-paclitaxel non solo è attivo come chemioterapico ma rappresenta uno dei principali schemi chemioterapici in associazione all’immunoterapia, consentendo di trattare pazienti difficili e di sviluppare terapie efficaci e tollerate», spiega il professor Cesare Gridelli, direttore Dipartimento di Onco-Ematologia Azienda Ospedaliera “Moscati” di Avellino e presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia Toracica (AIOT).

L’impatto della malattia sulla qualità della vita dei pazienti è molto forte, poichè presentano generalmente una sintomatologia molto importante caratterizzata da tosse, affanno (dispnea), dolore. Inoltre si tratta di anziani, quindi l’impatto è ancora più rilevante. La terapia, tuttavia, comporta un miglioramento dei sintomi e quindi della qualità della vita. Una maggiore tollerabilità al trattamento e minore tossicità, soprattutto a livello del sistema nervoso e del midollo, è stata evidenziata dall’associazione carboplatino/nab-paclitaxel negli studi clinici ‘ABOUND’, presentati al recente Congresso mondiale sul tumore del polmone: «Il programma ABOUND comprende 3 studi clinici principali - spiega Gridelli - i primi dati relativi all’attività antitumorale di carboplatino/nab-paclitaxel confermano la riduzione del tumore in un paziente su tre, la buona tollerabilità del farmaco, la riduzione dei sintomi e il miglioramento della qualità di vita dei pazienti trattati. I dati riguardanti la sopravvivenza sono attesi entro la prima metà del 2017».
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