Viterbo, turni massacranti: 18 chirurghi
denunciano la Asl:
«A rischio le operazioni sui pazienti»

Viterbo, turni massacranti: 18 chirurghi denunciano la Asl: «A rischio le operazioni sui pazienti»
di Federica Lupino
Venerdì 30 Settembre 2016, 08:18 - Ultimo agg. 1 Ottobre, 15:23
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Un procedimento d’urgenza contro la Asl. A presentarlo alla sezione Lavoro del Tribunale di Viterbo 18 chirurghi che lavorano a chirurgia d’urgenza, vascolare e generale di Belcolle e dell’Andosilla di Civita Castellana. Il motivo? “Chiediamo il rispetto della legge 161 del 2014 che detta limiti ben precisi per l’orario di lavoro e durata dei riposi, oltre a una distribuzione uniforme dei turni di guardia attiva nell’area chirurgica di Belcolle. Insomma, vogliamo turni regolari che non espongano a responsabilità i medici né a rischi i pazienti”, spiega l’avvocato che li rappresenta, Sabrina Saccomanni. Ieri mattina, di fronte al giudice Marco Ianigro si è svolta la prima udienza. Lunedì i chirurghi e la Asl si riuniranno per cercare una soluzione. Già fissata la seconda udienza, prevista per il 20 ottobre.

La legge 161, che recepisce una normativa europea, è entrata in vigore il 25 novembre del 2015. A dicembre dello stesso anno, per conto dei chirurghi Saccomanni aveva inviato una diffida alla Asl chiedendo il rispetto dei carichi di lavoro in base alla nuova normativa, per non compromettere la professionalità dei medici e, di conseguenza, l’incolumità dei pazienti. A quella nota non ci sarebbe stata alcuna risposta. “Non rispettando mai i limiti d’orario – denuncia il legale – i chirurghi vengono utilizzati in maniera eccessiva nella guardia attiva. La conseguenza è che non riescono a svolgere l’attività ordinaria interna al reparto, facendo aumentare le liste d’attesa. Inoltre, essendo i medici inferiori alle necessità, diventa difficile gestire le urgenze. Se un chirurgo è con un collega in sala operatoria non può correre al Pronto soccorso se c’è un’emergenza perché dovrebbe interrompere la seduta operatoria. Capita, quindi, che le consulenze in urgenza vengano svolte telefonicamente, senza visitare il paziente. La sovrapposizione delle attività è molto pericolosa”.

E se tra carichi di lavoro eccessivi e diagnosi telefonica ci scappa l’errore? “Quando lavorano oltre i limiti i medici rispondono in prima persona, perché salta la copertura assicurativa”, sottolinea. Eppure, una soluzione all’azienda l’hanno prospettata. “I ricorrenti – spiega Saccomanni – svolgono turni di guardia attiva notevolmente superiori ad altre unità operativa di Belcolle, che fanno parte sempre della chirurgia, in violazione del contratto nazionale”. Nel mirino sei chirurghi assunti dalla Asl e destinati alla Senologia e all’Obesità dove, essendo in vigore la week surgery, gli interventi si svolgono da lunedì a venerdì alle 14. “Per coprire i turni di guardia attiva a Viterbo vengono utilizzati i medici dell’Andosilla. Inserendo nella turnazione settimanale anche i sei colleghi – conclude - i limiti di legge verrebbero rispettati e non servirebbero più rinforzi da Civita”.
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