Anche uno studio pubblicato nello scorso agosto indicava questo rischio. Il virus infatti è capace di aggredire il cervello, danneggiando cellule fondamentali per la memoria e l'apprendimento perchè capaci di sostituire i neuroni danneggiati, affermava uno studio della Rockfeller univeresity, pubblicato sulla rivista Cell Stem Cell.
«Una completa valutazione neurologica - scrivono i medici italiani parlando del caso dell'infermiera - ha evidenziato deficit nell'attenzione, nella velocità di coordinamento delle informazioni e nella memoria verbale e non verbale». «I risultati dei test - spiega ancora la lettera - rivelano una diagnosi di encefalite causata da Zika: questo aumenta la possibilità che l'infezione portata da ZIka non sia semplicemente transitoria negli adulti, ma possa avere effetti sulla memoria di lungo termine e sul rischio di depressione nelle vittime»
L'infermiera è ora guarita, ma gli specialisti invitano i medici a tenere gli occhi aperti per sintomi neurologici nei pazienti colpiti, anche se meno evidenti della sindrome di Guillain-Barre già legata a Zika.
In Italia i casi di Zika sono stati oltre i 60, tutti di persone provenienti dalle zone colpite.