Le maestre sono malate di Covid, le supplenti non si trovano. Così tra quarantene senza dad e rientri in classe senza docenti, gli studenti della IV D della scuola elementare Quasimodo all’Appio Latino dal 22 di ottobre non hanno un minimo di continuità didattica. A tal punto che i genitori di 11 alunni, la maggioranza della classe, stanno cercando maestre private e sale parrocchiali per cercare di garantire un minimo di lezioni ai loro ragazzi. La cronologia non fa una piega. Si comincia per bene, c’è la storica maestra di italiano e la supplente nominata per matematica. «Il 19 ottobre - raccontano i genitori - il dirigente scolastico ci consiglia di tenere i figli a casa in isolamento fiduciario per via di un sospetto caso Covid emerso da un tampone rapido».
È una maestra. «Pochi giorni dopo una seconda comunicazione: le maestre positive sono due, una è ricoverata».
Non è solo questa scuola a restare impigliata nel groviglio di problematiche legate all’emergenza sanitaria. Tanti altri istituti comprensivi si trovano a combattere quotidianamente con un gioco di incastri - tra maestre che finiscono in isolamento o sono positive e supplenti che non rispondono - tutt’altro facile da risolvere. Ed è così che pure le scuole elementari e medie - non solo i licei - si piegano alla didattica a distanza, costringendo intere famiglie a chiedere permessi straordinario o la possibilità dello smart-working per non lasciare i figli da soli a casa. «Ho due classi elementari e una delle medie in dad - spiega Giusi Ubriaco, preside dell’Istituto comprensivo Villaggio Prenestino - con dieci docenti positivi su 120, quasi il 10%. Lavoriamo ad orario ridotto per permettere anche le lezioni da remoto poiché le cattedre sono scoperte e i supplenti non accettano incarichi brevi». Ciò significa che invece di uscire alle 15.30 o alle 16, i bambini staccano prima, intorno alle 14 o 14.30 per recuperare poi così gli insegnanti e impegnarli al mattino. Al Collatino l’Ic Valente dopo un consiglio di istituto ha deciso di attivare la dad dal quarto giorno di isolamento «perché - spiega la preside Rosamaria Lauricella Ninotta - ogni settimana c’è almeno una classe coinvolta nelle quarantene e i docenti non bastano».
Stime alla mano versa in queste condizioni almeno il 60% delle oltre 690 scuole elementari e il 40% delle 341 scuole medie. «Le elementari e le medie - commenta Cristina Costarelli, vicepresidente dell’Associazione Nazionale presidi - vivono in uno stato di emergenza quotidiano e sono costrette anche a ridurre di alcune ore il tempo pieno o a chiamare i genitori durante le giornate per impossibilità materiale di garantire - ancor prima della didattica - la vigilanza, la sicurezza e la salute degli alunni.