Giannini ha precisato che «bisogna distinguere le due dimensioni del progetto. Uno di medio termine, che significa destinare una quota significativa dei fondi europei a questo tipo di problema, cioè dare alla scuola la possibilità di aprirsi negli orari e nelle iniziative. E sono 140 milioni di euro che noi cominceremo a destinare dal prossimo anno scolastico.
Questa parte del progetto riguarderà tutta l'Italia laddove ci sono situazioni in cui la dispersione scolastica è particolarmente elevata». Poi c'è l'emergenza, che parte quest'estate «in quelle quattro grandi città che hanno questioni urgenti ed emergenti. Siamo partiti da Napoli dove si è sollevato un grido dal basso con il movimento Popolo in Cammino di don Loffredo. A questa città abbiamo immediatamente destinato 4 milioni 100mila euro per aprire le scuole da questa estate, quindi da quando chiuderanno sino a settembre. Per essere chiari - precisa il ministro - non per studiare latino o matematica il pomeriggio, cioè per fare il doposcuola, ma per strappare questi ragazzi alla strada. Perché si fa presto a passare in certe aree dalla strada alla criminalità», conclude Giannini.