«Un polverone, è arrivata una sola denuncia sul test di Medicina a Napoli»

«Un polverone, è arrivata una sola denuncia sul test di Medicina a Napoli»
di Mariagiovanna Capone
Sabato 23 Settembre 2017, 08:33 - Ultimo agg. 08:34
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Cesare Gagliardi, presidente della commissione d'esame per i test di ingresso alla facoltà di Medicina dell'Università Federico II di Napoli, parla di «fandonie». Si mostra piuttosto perplesso e non nasconde un certo scetticismo riguardo un'inchiesta della Procura di Napoli.

Professor Gagliardi, perché queste perplessità?
«L'impressione che ho è che siano tutte fandonie gonfiate ad arte da qualche avvocato. Ho dubbi che la Procura abbia aperto un'inchiesta, l'avremmo saputo non trova? Sarebbero venuti qui a chiederci documenti, carte, nominativi. Invece nulla, nessuna comunicazione risulta al rettore Gaetano Manfredi, come al presidente della scuola di Medicina e Chirurgia, Luigi Califano, e a me, in veste di presidente della commissione d'esame».
Possibile che non vi siano arrivate segnalazioni di brogli o irregolarità?
«Una denuncia soltanto. Pochi giorni dopo la prova, l'8 o il 9 settembre, è arrivata una missiva alla scuola di Medicina firmata da un candidato che ha esposto quanto sarebbe accaduto nell'aula A03 (quella con candidati nati tra il 18 aprile 1992 e il 30 maggio 1994, ndr): tre persone in coda nel consegnare il foglio della prova, sono intervenuti correggendola a tempo scaduto. Il responsabile di aula però, su segnalazione di un candidato è intervenuto al momento, identificando i tre; noi in commissione abbiamo poi provveduto alla loro eliminazione dai test. Quindi il problema non sussiste poiché siamo intervenuti già su questo reato».
Perché il responsabile di aula non ha agito lui stesso annullando la prova di queste tre persone?
«Perché si innescano dei problemi anche logistici e di sicurezza. Cosa avrebbe dovuto fare? Stracciare il foglio? No, ha agito come si deve: ha identificato i responsabili, verbalizzato e noi della commissione abbiamo annullato la scheda anagrafica. Pensi, abbiamo corretto perfino la loro prova ma nessuno di queste tre persone è in lizza per un posto a Medicina. Inoltre, fatto paradossale, nella denuncia che ci è pervenuta era allegata anche una foto».
Una foto?
«Di presunti cellulari appoggiati sul tavolo, ma poteva essere qualsiasi altra cosa. Una foto scattata da un cellulare ovviamente. Quindi, per logica dovremmo contestare l'uso del cellulare anche del denunciante. Dubito che la Procura abbia proceduto all'indagine su qualcosa di già totalmente risolto e che contiene una narrazione fantasmagorica».
Eppure si contestano molti episodi, non uno soltanto.
«Ho fatto un semplice calcolo: ai test erano presenti 4.220 candidati. Ho letto che alla Federico II sarebbero avvenute il 13 per cento delle irregolarità ossia circa 450 persone. Un numero esagerato. E possibile poi che alle commissioni di aula, al rettore, alla scuola di Medicina sia arrivata solo una denuncia? Mi pare un fatto assai strano. Non vorrei che avvocati privi di scrupoli abbiano ricevuto le lamentele dei alcuni candidati e alzato un polverone sul nulla. Una bufala ingigantita».