CITTA' DEL VATICANO - I vescovi denunciano i livelli di disoccupazione ormai «troppo alti» - con punte vicino al 40 per cento dei giovani al Sud – e contemporaneamente puntano il dito contro coloro che in questi anni hanno impedito all'Alitalia di stringere alleanze vitali. Monsignor Nunzio Galantino invita chi oggi parla dei guai della compagnia di bandiera «a rileggere quando si rifiutò
l’alleanza con Air France e Klm. In quel momento tutti eravamo per
difendere l’italianità. E oggi?».
Da qui il monito: «non penso che chi
ha risolto o non risolto i problemi di allora, oggi possa tirarsi
fuori. Non sono io a dover sbrogliare questa situazione intricata». Insomma, la vicenda Alitalia con i numeri monstre di posti di lavoro a rischio, fa ripetere a Galantino che
«nessuno si può tirare fuori». «Razionalmente alcuni si sono
meravigliati per i tanti ’no’ al piano di ristrutturazione, ma a me
personalmente -sottolinea Galantino- mi ha colpito e mi spaventa il
difetto di responsabilità. Sembra che ci sia un obnubilamento
generale, una sorta di fatalismo».
«Parlare solo di Alitalia sarebbe riduttivo: le percentuali dicono di molti piu’ lavoratori in difficoltà’», ha aggiunto
Galantino, e «al di la’ dei numeri sono le vite concrete delle
persone che devono stare a cuore a tutti noi».
Alitalia, i vescovi puntano il dito contro coloro che in passato bocciarono Klm e Air France
di Franca Giansoldati
Mercoledì 26 Aprile 2017, 13:19
- Ultimo agg. 14:44
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