L'abbraccio fra i due Papi
per la festa di Ratzinger

L'abbraccio fra i due Papi per la festa di Ratzinger
Martedì 28 Giugno 2016, 19:07 - Ultimo agg. 19:32
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 Un abbraccio commovente e quelle poche parole che suggellano una unione profonda. Il Papa emerito Benedetto XVI è tornato oggi nel Palazzo Apostolico, che aveva lasciato il 28 febbraio 2013 dopo la sua rinuncia, per celebrare il suo sessantacinquesimo anniversario di sacerdozio. Una cerimonia alla Sala Clementina molto sobria, con poche persone e con la musica sacra di sfondo, in uno stile caro a Joseph Ratzinger. Ma non meno emozionante nei piccoli gesti e nelle parole di gratitudine e affetto che Papa Francesco e il Papa emerito si scambiano. Una unione solida che sgombra il campo un po' dalle polemiche di questi giorni e il tam tam su media e rete per le affermazioni del segretario del Papa emerito, mons. George Gaenswein, che aveva parlato di un ministero petrino allargato.

Due Papi insomma, «uno attivo e uno contemplativo». Francesco sottolinea come Benedetto continui anche oggi «a servire la Chiesa» con «vigore e sapienza», pregando da quel monastero nei giardini vaticani che è «tutt'altro che uno di quegli angolini dimenticati nei quali la cultura dello scarto di oggi tende a relegare le persone quando, con l'età, le loro forze vengono meno. È tutto il contrario».

«La Provvidenza - sottolinea Francesco - ha voluto che Lei, caro Confratello, giungesse in un luogo» dal quale «promana una tranquillità, una pace, una forza, una fiducia, una maturità, una fede, una dedizione e una fedeltà, e mi permetta di aggiungere, un sano e gioioso umorismo, che mi fanno tanto bene e danno forza a me e a tutta la Chiesa». Ma anche Benedetto XVI vuole dire qualcosa e lo fa parlando a braccio, visibilmente emozionato. È la prima volta che parla in pubblico da quando ha lasciato il soglio di Pietro al suo successore.

«Grazie a lei, Santo Padre - dice rivolto a Bergoglio -, la sua bontà dal primo momento della elezione, in ogni momento della mia vita qui, mi colpisce interiormente. Più che i Giardini Vaticani con la loro bellezza, la sua bontà è il luogo dove abito e mi sento protetto. Speriamo che lei potrà andare avanti con noi tutti su questa via della misericordia divina mostrando la strada di Gesù, verso Gesù, verso Dio». E poi chiede a tutti di «aiutare alla transustanziazione del mondo. Che sia un mondo non di morte ma di vita, un mondo nel quale l'amore ha vinto la morte».

Parole pronunciate con una grande delicatezza ma che pongono fine a chi vorrebbe un Vaticano diviso e che confermano anche quanto confidato ai giornalisti da Papa Francesco. Parlando sul volo che dall'Armenia lo riportava in Italia ha detto: «Alcuni sono andati lì a lamentarsi, 'ma questo Papa...', e lui li ha cacciati via, col migliore stile bavarese, educato, ma li ha cacciati via. Quest'uomo è così, è uomo di parola, è uomo retto, retto, retto, È il Papa emerito».

E oggi l'affetto è trapelato anche da piccoli gesti. Francesco che entra nella Clementina e va di corsa ad abbracciare il suo predecessore. Benedetto che, per rispetto, al momento del saluto toglie lo zucchetto. Infine il dono: il cardinale Gerhard Mueller porge a Ratzinger il volume con i suoi scritti sul sacerdozio realizzato per questa occasione e lui lo dona subito a Papa Francesco.