Il Papa: «Trans, la Chiesa accoglie con misericordia e amore»

Il Papa: «Trans, la Chiesa accoglie con misericordia e amore»
di Franca Giansoldati
Lunedì 3 Ottobre 2016, 09:25 - Ultimo agg. 14:47
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Accogliere transessuali e transgender con misericordia e amore ma condannare (e bloccare) nelle scuole la diffusione delle teorie del gender. Dottrine pericolose. «Le persone non vanno abbandonate ma accompagnate». La cifra del pontificato di Bergoglio sono le periferie. Possono essere geografiche, come l'Azerbaijan o la Georgia, nel cuore del Caucaso. Ma possono anche significare condizioni esistenziali difficili, laceranti, come quelle di chi arriva a cambiare sesso perché prigioniero della sua identità sessuale. Con i giornalisti in volo con lui verso Roma, il Papa parla a cuore aperto.

Lei ha condannato la teoria del gender. Cosa può dire a una persona che ha un aspetto fisico che non corrisponde alla sua identità sessuale?
«Nella mia vita di sacerdote, di vescovo e anche di Papa ho accompagnato diverse persone omosessuali e le ho avvicinate al Signore. Dio non direbbe mai: vattene perché sei omosessuale. Altra cosa, invece, riguarda l'indottrinamento della dottrina del gender. Un signore francese mi raccontava che a tavola parlando con i figli domandò al ragazzo di dieci anni: tu che cosa vuoi fare da grande? Lui rispose: la ragazza. I genitori si accorsero così che in collegio stavano insegnando la teoria del gender. È contro le cose naturali. Un conto è che una persona abbia questa tendenza, e che di conseguenza arrivi a cambiare il sesso, un'altra è l'insegnamento nelle scuole per indurre a cambiare la mentalità. Io la chiamo colonizzazione ideologica».

Condannare il peccato, perdonare il peccatore...
«L'anno scorso ho ricevuto una lettera: era uno spagnolo che mi raccontava la sua storia. Era nato femmina, fisicamente tale, ma si sentiva ragazzo. Si è operato e adesso è un impiegato di un ministero, si è sposato, ha cambiato generalità all'anagrafe. Un giorno è andato dal vescovo, il quale lo ha accompagnato in un lungo percorso spirituale. Mi ha scritto dicendo che per lui sarebbe stata una consolazione grande essere ricevuto con la sua sposa. Li ho ricevuti. Mi ha raccontato anche che il suo vecchio parroco lo ha sempre aiutato, mentre il nuovo parroco gli urla per strada: andrai all'inferno. La vita è la vita e le cose si devono prendere come vengono. Il peccato è il peccato e va condannato. Ogni caso umano però va accolto, accompagnato, studiato. È quello che farebbe Gesù oggi. Ma per favore non dite che il Papa santifica i trans. Io temo i titoli dei giornali. Questo è un problema di morale. E si deve risolvere con la misericordia di Dio. Sempre con il cuore aperto».

Tempo fa ha pubblicato un documento che apre ai divorziati risposati. Ieri, invece, ha usato parole dure contro il divorzio. Come stanno le cose?
«È tutto contenuto nell'Amoris Laetitia, sia quando si parla del matrimonio come unione di un uomo e di una donna, immagini di Dio perché una sola carne, sia quando si parla di famiglie ferite. Questo documento va letto tutto, non solo un capitolo. Quando si parla di questa cultura (divorzista, ndr) mi viene da dire che è una guerra mondiale contro il matrimonio, dobbiamo cercare di non fare attecchire queste idee. Il documento che ho scritto parla anche di come trattare i casi singoli, le famiglie ferite. A me piace ricordare che nella chiesa di Santa Maria Madeleine c'è un capitello in cui è raffigurato Giuda impiccato da una parte mentre dall'altra parte il buon pastore lo porta con lui. La faccia di Gesù è incredibile: le labbra sono tristi da una parte, e dall'altra ha un sorriso di complicità».
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