«Madonna superstar», il Papa invia
un ispettore a Medjugorje

«Madonna superstar», il Papa invia un ispettore a Medjugorje
di Franca Giansoldati
Domenica 12 Febbraio 2017, 09:56 - Ultimo agg. 14:44
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CITTÀ DEL VATICANO Il santuario di Medjugorie è finito sotto la lente di ingrandimento di Papa Bergoglio. Sarà un vescovo polacco, tra i più conservatori, Henryk Hoser - con un passato di missionario in Africa e di funzionario a Propaganda Fide - a fare luce sulle attività pastorali ed economiche legate alla realtà religiosa europea più misteriosa. Da decenni attorno a Medjugorie si scontrano visioni opposte, vescovi scettici sulle apparizioni della Madonna, frati ribelli e sospesi a divinis, veggenti che si ritengono inviati dalla Provvidenza, guarigioni mai verificate e persino gente che si è rovinata la vista guardando il sole.

Tecnicamente Hoser è un visitatore ma di fatto è un ispettore con un mandato ben preciso: redigere un rapporto esaustivo sul funzionamento del santuario, sulle sue attività pastorali, il suo indotto economico e tutto ciò che vi ruota attorno, dal business degli ostelli - spuntati come funghi in questi decenni - alle agenzie di viaggio religiose per arrivare, naturalmente, a verificare come i sacerdoti accolgono le folle che si riversano copiose nella cittadina bosniaca vicina a Mostar. Non spetterà, invece, all'ispettore papale indagare sulle apparizioni. Per quello c'è già il lungo rapporto della commissione del cardinale Ruini, consegnato a Papa Ratzinger cinque anni fa. Prima di poter dare l'ultima parola definitiva sulla veridicità delle apparizioni, Papa Bergoglio (che ha ereditato il rapporto di Ruini ma non lo ha ancora divulgato) vuole vederci chiaro e, proprio per questo, ha bisogno di un intervento super partes e inflessibile come quello del vescovo di Varsavia, Hoser.

Il flusso dei pellegrinaggi è iniziato sotto il comunismo, nel 1981, quasi di nascosto. Allora a Medjugorie non c'era nulla, poi si è progressivamente espansa fino ad assumere una importanza enorme per la Chiesa. Al di là dello scetticismo il santuario bosniaco attesta una realtà religiosa troppo estesa per essere chiusa o ridimensionata attraverso un parere negativo. La religiosità popolare ha trasformato quella brulla collina di pietrisco in un luogo di conversioni e guarigioni. Nel 1991 i vescovi jugoslavi firmarono a Zara una prudente dichiarazione per prendere le distanze: «Sulla base delle ricerche sin qui compiute non è possibile affermare che si tratta di apparizioni e fenomeni soprannaturali». I sei principali veggenti (ai quali se ne sono in seguito aggiunti altri due) affermano di vedere la Madonna e parlare con lei. La descrivono su una nuvoletta, con un viso sorridente, le sopracciglia curate, un abito a tunica grigio azzurro. Nel 1981 erano tutti adolescenti, oggi sono sposati, hanno figli, vivono vicino al santuario e si racconta che gestiscano indirettamente hotel ed altre attività economiche. Miriana vede la Madonna il 18 marzo di ogni anno, Jakov ogni Natale, Marija, Vicka e Ivan hanno visioni più frequenti. Queste apparizioni mariane sono da record e passeranno alla storia come le più lunghe e le più frequenti mai verificatesi. Ad alcuni dei veggenti la Madonna, per un certo periodo, appariva ogni giorno, indipendentemente dal luogo ove essi si trovassero. Persino anche a bordo di aerei.

La Chiesa su questo tema si è divisa. Wojtyla ha preso tempo, Ratzinger ha disposto una indagine e ora, Papa Francesco, dovrà affrontare il busillis. In alcune occasioni lui stesso si è mostrato scettico: la Madonna non può fare la postina. «La Madonna non è il capo di un ufficio postale che ogni giorno manda una lettera diversa». E ancora «La Madonna vera è quella che genera Gesù nel nostro cuore. Questa moda della Madonna superstar, come una protagonista che mette se stessa al centro, non è cattolica».