Papa Francesco, week end in mondovisione per il Concistoro e la chiusura dell'Anno Santo ma Ratzinger dà forfait

Papa Francesco, week end in mondovisione per il Concistoro e la chiusura dell'Anno Santo ma Ratzinger dà forfait
di Franca Giansoldati
Venerdì 18 Novembre 2016, 15:42 - Ultimo agg. 20:21
2 Minuti di Lettura
CITTA' DEL VATICANO -  Papa Ratzinger – salvo ripensamenti dell’ultima ora – ha fatto sapere che non sarà presente né alla creazione di nuovi cardinali, né alla cerimonia solenne della chiusura della Porta Santa. Pur essendo in buona salute si sente troppo fragile per poter rimanere al freddo durante le lunghe cerimonie. Così a malincuore avrebbe scelto di seguire le cerimonie in televisione, dal monastero in cui vive sul colle vaticano. Pur in buona salute (ogni giorno passeggia per una mezzora nei giardini vaticani e riceve spesso visite)  le sue condizioni generali non gli permettono di prendere freddo o di sottoporsi a sbalzi di temperatura. Così stavolta alla chiusura della Porta Santa non ci sarà. Intanto tutto è pronto per una mondovisione in ultra Hd, con una copertura mediatica planetaria.

La prima tappa della fine Giubileo è il concistoro per i nuovi cardinali. domani, alle ore 11 nella basilica di San Pietro, Papa Francesco presiederà il suo terzo Concistoro. L’annuncio era stato fatto il 9 ottobre scorso. Si tratta di 17 cardinali, di cui 13 elettori, per andare a colmare il vuoto esistente e arrivare al tetto dei 120. I nuovi cardinali provengono da 11 nazioni, sono. Solo due gli italiani: monsignor Mario Zenari, che rimarrà nunzio apostolico in Siria , e Renato Corti, ultra novantenne e stretto collaboratore del cardinale Martini. La lista include Dieudonné Nzapalainga, arcivescovo di Bangui (Repubblica Centrafricana) che arriverà a Roma in compagnia dell’imam e del pastore evangelico con i quali ha lavorato per impedire la guerra civile. Carlos Osoro Sierra, di Madrid (Spagna), un vescovo collocabile tra i progressisti così come monsignor Sérgio da Rocha, arcivescovo di Brasilia (Brasile), Blase J. Cupich, arcivescovo di Chicago (Usa), Kevin Farrell, prefetto del dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita (Usa) e Carlos Aguiar Retes, arcivescovo di Tlalnepantla (Messico). La lista prosegue con  Patrick D’Rozario, arcivescovo di Dhaka (Bangladesh);  Baltazar Enrique Porras Cardozo, arcivescovo di Mérida (Venezuela);  Jozef De Kesel, arcivescovo di Malines-Bruxelles (Belgio);  Maurice Piat, vescovo di Port Louis (Isola Maurizio);  John Ribat, arcivescovo di Port Moresby (Papua Nuova Guinea);  Joseph William Tobin, arcivescovo di Indianapolis (Usa); monsignor Anthony Soter Fernandez, arcivescovo emerito di Kuala Lumpur (Malaysia);  Sebastian Koto Khoarai, vescovo emerito di Mohale’s Hoek (Lesotho). Infine tra i cardinali non elettori: don Ernest Simoni,  un anziano prete albanese che è sopravvissuto a torture e lavori forzati durante la dittatura di Oxa in Albania, senza mai perdere la fede. Una figura speciale che per la sua forza ha ispirato libri e ha fatto letteralmente piangere Bergoglio durante la sua visita a Tirana in 2013.
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA