Papa Francesco: «Sulla pedofilia la Chiesa ha affrontato crimini in ritardo»

Papa Francesco: «Sulla pedofilia la Chiesa ha affrontato crimini in ritardo»
di Franca Giansoldati
Giovedì 21 Settembre 2017, 12:31 - Ultimo agg. 22 Settembre, 12:23
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CITTA' DEL VATICANO “Sulla pedofilia siamo arrivati tardi”. Papa Francesco abbandona il discorso preparato per l’incontro odierno con i membri della Pontificia Commissione per la tutela dei minori. Senza troppi giri di parole affronta il tema più scabroso, relativo all’atteggiamento di protezione che i vescovi spesso accordavano ai preti orchi pur di non creare degli scandali pubblici che avrebbero leso l’immagine complessiva della Chiesa.

“La pedofilia è una malattia e dobbiamo mettercelo bene in testa”. Bergoglio aggiunge anche che l’organo competente per risolvere il tema degli abusi, fare processi, istruire fascicoli compete alla Congregazione per la dottrina della Fede. Poi ad un tratto sembra dare una risposta indiretta a Marie Collins, una delle vittime che ora fa parte della commissione pontificia. “E’ vero che ci sono stanti casi di abusi che non avanzano alla Congregazione. Vorrà dire che prenderanno più dipendenti per fare fronte al lavoro”.

Ha anche aggiunto che la sua linea è chiara: “Non ho mai firmato una grazia per ridurre le pene sugli abusi e mai la firmerò”. Anzi. Papa Francesco ha annunciato che se un abuso di minori è provato e ci sono le prove di colpevolezza, questo è sufficiente per non ricevere i ricorsi da parte della difesa. Infine, punta il dito sulle gerarchie ecclesiastiche perché non sembra abbiano “ancora preso coscienza. E’ grave che alcuni nella Chiesa non lo hanno ancora fatto”.

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