Papa Francesco: «La sete di ricchezze
e l'egoismo annientano le coscienze»

Papa Francesco: «La sete di ricchezze e l'egoismo annientano le coscienze»
di Franca Giansoldati
Domenica 25 Settembre 2016, 11:13 - Ultimo agg. 26 Settembre, 00:08
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Città del Vaticano L'ostentazione di uno stile di vita appariscente e superficiale, basato solo sulla sete di denaro, sul potere, sull'accumulo di case e quadri e gioielli, rischia di trasformarsi in un gorgo capace di annientare le coscienze. L'egoismo scava abissi. Papa Francesco parla della “mondanità come di un buco nero che ingoia il bene, che spegne l'amore, perché fagocita tutto nel proprio io”. Un grido di allarme, una denuncia, una riflessione dolosa fatta stamattina, al Giubileo dei catechisti, dopo la lettura del brano del ricco Epulone e di Lazzaro. “Lazzaro – ha detto - è l’unico personaggio, in tutte le parabole di Gesù, ad essere chiamato per nome. Il suo nome vuol dire: Dio aiuta. Dio non lo dimentica, lo accoglierà in una ricca comunione di affetti. L’uomo ricco, invece, nella parabola non ha neppure un nome; la sua vita cade dimenticata, perché chi vive per sé non fa la storia. L’insensibilità di oggi scava abissi invalicabili per sempre”.

La condanna del Papa non è contro le ricchezze o i ricchi, ma contro coloro che vivono solo per “le apparenze e non si accorgono mai degli altri, perché diventano indifferenti a tutto”. Così, ha continuato, “chi soffre di questa grave cecità assume spesso comportamenti strabici: guarda con riverenza le persone famose, di alto rango, ammirate dal mondo, e distoglie lo sguardo dai tanti Lazzaro di oggi, dai poveri e dai sofferenti che sono i prediletti del Signore. Ma il Signore guarda a chi è trascurato e scartato dal mondo”.

Papa Francesco è
 entrato in processione in piazza San Pietro piena di migliaia i catechisti arrivati a Roma da tutto
il mondo.
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