Papa Bergoglio abbraccia i familiari delle vittime dell'attentato a Dacca

Papa Bergoglio abbraccia i familiari delle vittime dell'attentato a Dacca
di Franca Giansoldati
Martedì 21 Febbraio 2017, 16:39 - Ultimo agg. 22 Febbraio, 08:57
2 Minuti di Lettura
Città del Vaticano Durante l'udienza generale di mercoledì 22 febbraio Papa Francesco abbraccerà i familiari delle vittime dell'attentato avvenuto a Dacca,in  Bangladesh, nel luglio 2016. La famiglia di una di queste vittime, Simona Monti - uccisa da un terrorista dell'Isis nonostante fosse incinta di sette mesi - potrà mostrare al Papa le foto della chiesa costruita a San Michele ad Harintana, piccola cittadina del Bangladesh meridionale, appartenente alla diocesi di Khulna. «Simona è stata uccisa in odio alla fede e abbiamo voluto ricordarla sostenendo i cristiani perseguitati, costruendo per loro una chiesa» ha spiegato don Luca Monti, il fratello di Simona, al quale è venuta l'idea di fare una donazione ad Aiuto alla Chiesa che Soffre, la fondazione pontificia impegnata da anni in progetti di sostegno ai cristiani perseguitati nel mondo, in onore della sorella e del nipotino. «La nostra è una famiglia cristiana e consideriamo martirio la morte di Simona e di tutte le altre vittime di quel drammatico attacco».

L'idea di costruire una chiesa proprio a Harintana è nata dopo avere saputo che i 125 cattolici presenti in loco sono costretti ad attraversare due fiumi per raggiungere una chiesetta in legno, lesionata e troppo piccola per accogliere tutta la comunità durante la messa festiva. Venerdì prossimo, 24 febbraio, dopo cinque mesi di lavoro, la chiesa sarà consacrata e inaugurata, e i fedeli potranno finalmente disporre di un dignitoso luogo di culto.

“In Bangladesh noi cristiani siamo molto pochi” ha detto il Vescovo di Khulna, James Romen Boiragi. In Bangladesh la minoranza cristiana si attesta attorno allo 0.5% della popolazione. “È molto importante testimoniare la cristianità. I fedeli vengono con fiducia per celebrare le festività ma anche per socializzare. Viviamo in un Paese in via di sviluppo e la nostra gente è molto povera. Molte persone che si sono convertite provengono dai Rishi, gli intoccabili, e dalla casta inferiore della comunità indù. Molte famiglie hanno a disposizione un solo pasto quotidiano. Non possono pagare tasse scolastiche per i figli».


 
© RIPRODUZIONE RISERVATA