Chikungunya, appello della Croce Rossa: «Continui a donare sangue chi è fuori dalle zone a rischio»

Chikungunya, appello della Croce Rossa: «Continui a donare sangue chi è fuori dalle zone a rischio»
Lunedì 18 Settembre 2017, 13:06 - Ultimo agg. 19 Settembre, 11:01
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«La Croce Rossa di Roma continua a sollecitare i cittadini romani che possono donare e che sono esclusi dalle zone interessate della ASLRM2 e di Anzio, a farlo in questi giorni». Così in una nota la Croce Rossa di Roma. «È importante continuare a donare - dice la Presidente Debora Diodati - sia da parte dei donatori abituali che di chi comprende la necessità di dare un aiuto in queste ore». «Negli ultimi giorni la CRI romana ha raccolto circa 73 sacche di sangue intero e sono stati allertati tutti i Comitati CRI di Roma e provincia per organizzare raccolte straordinarie - conclude la nota - Le prossime in programma sono il 24 settembre a Fonte Nuova e il 30 settembre a Formello. Intanto continua ad essere attivo il numero della Sala Operativa CRI allo 06.5510 per chiunque voglia informazioni sulla donazione del sangue e raccolte sono organizzate anche presso la Sala Donazione Sangue di Via B. Ramazzini 15».

«Da inizio emergenza, messe a disposizione dalle regioni 1.535 sacche di sangue. Grazie a istituzioni e volontari». Lo annuncia con un tweet il Centro nazionale sangue, in merito alla raccolta di sangue avviata dopo il blocco delle donazioni a Roma a seguito dell'emergenza per i casi di Chikungunya. Le sacche, precisa, provengono da Calabria, Molise, Emilia Romagna, Sicilia, Liguria, Lombardia, Marche, provincia autonoma di trento, Veneto, Toscana, Valle d'Aosta, Umbria e Puglia


«Abbiamo scongiurato uno stop generalizzato delle donazioni di sangue in tutta l'area metropolitana di Roma, limitandolo, al momento, al territorio di Anzio e della Asl Roma 2», ha inoltre detto il capo della direzione Salute della Regione Lazio Vincenzo Panella nel corso di una audizione alla commissione Salute del Consiglio regionale del Lazio, questo pomeriggio. Secondo la ricostruzione fornita ai consiglieri dell'organo presieduto da Rodolfo Lena, il rischio maggiore per la salute pubblica sarebbe infatti maggiormente legato alla carenza di scorte di sangue per trasfusioni, che alla diffusione stessa del virus, ovvero una forma influenzale particolarmente fastidiosa e dolorosa ma non mortale, che viaggia attraverso sangue infetto iniettato con puntura di zanzare tigre.


 

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