Papa Francesco alla Via Crucis: «I terroristi sono la nostra croce»

Papa Francesco alla Via Crucis: «I terroristi sono la nostra croce»
di Franca Giansoldati
Venerdì 25 Marzo 2016, 22:30 - Ultimo agg. 27 Marzo, 21:57
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Città del Vaticano - Corruzione, terrorismo, traffico d’armi, schiavitù. La croci di oggi sono tante, troppe, così come sono gli emuli di Pilato. “O Croce di Cristo ti vediamo ancora oggi nei fondamentalismi e nel terrorismo dei seguaci di qualche religione che profanano il nome di Dio e lo utilizzano per giustificare le loro inaudite violenze”. "Fratelli bruciati vivi, sgozzati e decapitati con spade barbariche e con il silenzio vigliacco". Papa Bergoglio dal Palatino, porta a termine la Via Crucis e, nel buio della notte, prega. Una preghiera composta di suo pugno per fare affiorare i percorsi del male che appesantiscono la vita di troppe persone, le ingiustizie che impediscono la giustizia, la violenza diffusa.  O Croce di Cristo, ti vediamo ancora oggi nei ladroni e nei corrotti che invece di salvaguardare il bene comune e l’etica si vendono nel misero mercato dell’immoralità. O Croce di Cristo, ti vediamo ancora oggi negli stolti che costruiscono depositi per conservare tesori che periscono, lasciando Lazzaro morire di fame alle loro porte”.

L’elenco che fa il Papa è lungo e sembra interminabile, una sequenza di dolorosi episodi, tra loro diversi. “O Croce di Cristo, ti vediamo ancora oggi in coloro che vogliono toglierti dai luoghi pubblici ed escluderti dalla vita pubblica, nel nome di qualche paganità laicista o addirittura in nome dell’uguaglianza che tu stesso ci hai insegnato. O Croce di Cristo, ti vediamo ancora oggi nei potenti e nei venditori di armi che alimentano la fornace delle guerre con il sangue innocente dei fratelli. O Croce di Cristo, ti vediamo ancora oggi nei traditori che per trenta denari consegnano alla morte chiunque”. La croce simbolo di amore e redenzione, icona del sacrificio supremo, chiede coraggio e fede. Al Colosseo stasera è stata riproposta la pia pratica che ripercorre le ultime ore di Gesù, dalla tortura fino al Golgota. Nelle 14 stazioni la croce di legno è stata portata da tanti Cirenei. Un disabile, ma anche una sarta e un benzinaio, poi una famiglia, una coppia di quarantenni della parrocchia di San Pancrazio, un cinese e un profugo siriano. Lo spettro della normalità e quello della guerra.

“O Croce di Cristo, ancora oggi ti vediamo eretta nelle nostre sorelle e nei nostri fratelli uccisi, bruciati vivi, sgozzati e decapitati con le spade barbariche e con il silenzio vigliacco. O Croce di Cristo, ancora oggi ti vediamo nei volti dei bambini, delle donne e delle persone, sfiniti e impauriti che fuggono dalle guerre e dalle violenze e spesso non trovano che la morte e tanti Pilati con le mani lavate”. Il Papa continua a ripetere che occorre guardare oltre il buio per scorgere la luce.”Croce di Cristo, insegnaci che l’alba del sole è più forte dell’oscurità della notte”.

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