Raggi, giunta in alto mare: per Marra incarico a tempo

Raggi, giunta in alto mare: per Marra incarico a tempo
di Simone Canettieri
Venerdì 1 Luglio 2016, 08:40 - Ultimo agg. 11:38
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A metterci il carico sopra ci pensa Marcello De Vito, futuro presidente dell'Aula e non proprio un fedelissimo del sindaco: «La giunta il 7 luglio? E' probabile ma non è certo». Un'affermazione che racconta meglio di tutte due cose: il travaglio nell'allestire la squadra di Virginia Raggi, a due settimane dal trionfo elettorale, e la crisi interna al M5S. O meglio al guerra in atto tra il direttorio romano (composto, tra gli altri, dalle parlamentari Paola Taverna e Roberta Lombardi) e la Raggi, finita subito nel mirino del fuoco amico per via della nomina di Raffaele Marra come vicecapo di gabinetto vicario.
La scelta dell'ex dirigente di Alemanno (in Comune) e della Polverini (in Regione) non è andata giù alla Lombardi, che non solo ha messo in discussione la scelta, ma ha fatto capire che per prendere queste decisioni prima ci deve essere il bollo del direttorio, come scritto nel contratto firmato da Virginia Raggi prima di candidarsi. Dopo lo scontro, dal Campidoglio hanno fatto circolare l'indiscrezione che sarà «temporaneo» l'incarico di Raffaele Marra.

A TERMINE
«Si tratta di un passaggio di qualche settimana al massimo», per «dare continuità amministrativa all'ufficio». Una nomina foriera di polemiche che fa il paio con quella di Daniele Frongia, eletto consigliere ma destinato a ricoprire il ruolo di capo di gabinetto, «aggirando la Legge Severino», accusano dal Pd e dal centrodestra. Una corsa complicata, quella di «Virginia».
Che prova in queste ore a chiudere la casella del vicesindaco: sta pensando a una donna con esperienze istituzionali al ministero degli Interni. «Ma il problema - come raccontano in Campidoglio le poche voci disposte a parlare e a rispondere al telefono - è che funziona così: i parlamentari ci propongono un nome per la giunta, Virginia lo valuta e poi si decide insieme. Ma con questo clima è tutto molto complicato». Anche perché ci sono altre caselle ancora da riempire: a partire da quelle del Commercio e delle partecipate.
Discorso diverso per il Bilancio, dove il ritorno di Daniela Morgante, già in squadra con Marino sembra dato per scontato. Radio-Comune racconta che sarebbe stato De Vito a imporla alla Raggi (lui e la Morgante si sono vicini di casa) che alle strette e davanti a una serie di no abbia dovuto accettare la proposta.
Non a caso, il futuro presidente dell'Aula nella giornata di ieri in cui ha parlato da «pro-sindaco» dell'universo mondo (dallo stadio alla giunta), ha detto del futuro assessore al Bilancio: «Non raccattiamo nulla. È una scelta che compete al sindaco. È un magistrato della Corte dei conti che ha dimostrato di saper lavorare bene, non a caso è stata mandata via da Marino».
 
IL CONSIGLIO
Per una giunta che non riesce a vedere la luce, c'è - e anche questo nel M5S lo fanno notare - un gruppo consiliare che inizia a muovere i primi passi. Ieri la prima riunione informale tra i capigruppo (assente quello del Pd e Stefano Fassina) in vista del primo consiglio di giovedì prossimo, che potrebbe non svelare la squadra. I grillini preparano un taglio netto alle commissioni speciali del valore di 7 milioni di euro all'anno. «Non saranno più sovrapposte come prima - ha detto il futuro capogruppo del M5s Paolo Ferrara- ma ogni consigliere sarà messo in condizione di lavorare con un aumento della produttività». La Lista Marchini, con Alessandro Onorato, ha chiesto l'istituzione di una commissione speciale sulla candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2024. I pentastellati, nel dubbio, hanno preso tempo.