«Un gesto vergognoso per Roma e per i cittadini romani», secondo Raggi, che vuole incontrare la famiglia e si metterà in contatto con loro. In Campidoglio si lavora per trovargli un alloggio alternativo. L'azione avrebbe non solo connotazioni razziste, ma anche interessi illegali sullo sfondo, tra il racket degli alloggi popolari e lo spaccio della droga, una piaga di San Basilio. Le case popolari spesso vengono usate come punti di guardia dalle vedette che avvisano i pusher se arriva la polizia. Una zona difficile: nel 2013 dopo un omicidio i sanitari del 118 vennero aggrediti e picchiati. Oggi i coniugi maghrebini con i bambini di uno, 4 e 7 anni sono arrivati accompagnati dalla polizia municipale. Di recente c'era stato lo sgombero degli occupanti dell'appartamento, una coppia con figlio e cane, che ha raccontato di aver vissuto per anni tra una cantina e un camper prima di prendersi quella casa che era rimasta sfitta.
«Non è razzismo, io sto peggio di loro», ha detto in seguito l'uomo.
Decine di inquilini del palazzo e di quelli vicini sono scesi in strada per fermare la famiglia assegnataria, padre operaio edile con reddito annuo di 12 mila euro e madre disoccupata, entrambi marocchini. La tensione é durata un paio di ore, gli agenti erano pronti a forzare il blocco, ma la famiglia marocchina, spaventata, ha rinunciato. «Non possiamo tollerare 'zone franchè in cui il diritto viene scavalcato da forme organizzate di violenza e intimidazione», dichiarano l'assessora alla Persona, Scuola e Comunità solidale, Laura Baldassarre, e l'assessore al Bilancio Andrea Mazzillo. Per Stefano Fassina, consigliere comunale di Si-Sel, «è un episodio inaccettabile» e «le istituzioni nazionali e locali devono intervenire».