Prodi a un passo, le insidie nel Pd

di Alberto Gentili
Venerdì 19 Aprile 2013, 10:22
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E alla fine il nuovo capo dello Stato sarà (probabilmente) Romano Prodi. Già questa sera, con la quarta votazione per la quale è sufficiente la maggioranza semplice, l'ex premier ed ex presidente della commissione europea potrebbe essere eletto presidente della Repubblica. Il condizionale è d'obbligo, visto che si parla di una candidatura partorita dal Pd. Un partito lacerato che appena 24 ore fa ha bruciato il "suo" Franco Marini. Pier Luigi Bersani, dopo il "candidato condiviso" con il Pdl, dopo gli abbracci in aula con Angelino Alfano, ha scelto di tornare in trincea. Ha deciso di provare a ricompattare il Pd con il solito schema del nemico…Berlusconi. Del resto, come hanno dimostrato le lacerazioni e le contestazioni di giovedì, lo schema dell'unità nazionale con il Cavaliere non è sostenibile né da una larga fetta dei parlamentari del Pd, né dalla maggioranza dei suoi elettori. Prodi ce la farà se il Pd voterà lo compatto e se dai Cinquestelle dovesse arrivare almeno un "aiutino". Del resto il Professore è stato votato anche nelle Quirinarie di Beppe Grillo. Per capire come finirà basta aspettare questa sera. Il Pdl è già sul sentiero di guerra: Prodi, per Berlusconi, è un "presidente nemico".
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