Addio al sindacalista Giordano
il cattolico «sessantottino»

Gerardo Giordano
Gerardo Giordano
di Margherita Siani
Domenica 25 Settembre 2016, 09:46
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SALERNO - Uomo degli accordi, della mediazione, del «fare». Profondamente cattolico e «sessantottino», come amava dire. A vent’anni come alla soglia dei 70 anni, che non è riuscito a compiere. Se n’è andato ieri mattina Gerardo Giordano, uno dei più autentici protagonisti di quel mondo del lavoro e dell’industria, vissuti da sindacalista, in Cisl; nelle istituzioni, da vicepresidente della Provincia e assessore al Lavoro con Alfonso Andria; ma anche da esperto, chiamato alla Presidente del patto Sele-Picentino. Si è spenta così, al San Leonardo, una delle menti più lucide che la provincia di Salerno ha espresso in anni importanti e laboriosi, ma anche in stagioni difficili.
Formatosi in quel mondo cattolico, condiviso con amici come Alfonso Andria e Pino Acocella, Gerardo Giordano era approdato, poi, al sindacato.

«Avevamo un rapporto consolidato, da cinquant’anni – dice Pino Acocella - Insieme nell’azione cattolica e poi, alla fine degli anni ’60, in Cisl. Ci siamo ritrovati nella segretaria regionale a fine anni ’80 inizio ‘90. Gerardo è stato un uomo che si è impegnato molto in quella dimensione territoriale nella quale credeva. Un impegno forte per la giustizia sociale». Acocella parla con una voce emozionata, raccontando di quegli anni di formazione cattolica. Da qui alla Cisl il passo è stato breve. Un sindacato che ha sposato prima da operatore, poi da segretario generale di Salerno-Irno, tra il 1981-1984, passando quindi alla Cisl regionale. Erano gli anni del terremoto, vissuti insieme a Ciccio D’Acunto, all’epoca segretario della Cgil: «Il ricordo è legato alla grande solidarietà di quei momenti terribili e alle funzioni di chi, come me e Gerardo, fungeva da conoscitore dei luoghi e orientava i soccorsi. Quell’esperienza ci ha unito tanto – racconta D’Acunto – Il sacrificio personale era vissuto da entrambi come un onore».

«È stato da sempre l’uomo dell’industria, costruendo tanti accordi tra gli anni ‘70 e ‘80, per l’industrializzazione di Salerno, ma anche presente nell’avvio della nuova industrializzazione della Piana del Sele – dice Pietro Ciotti – Quando il sindacato provinciale divenne comprensoriale, il nostro percorso è stato parallelo, lui a Salerno-Irno, io nell’area sud. Gerardo era l’uomo degli accordi, della mediazione fino all’ultimo respiro, instancabile nelle trattative. Non a caso è divenuto poi anche l’uomo della concertazione, col suo impegno in Provincia». Nel ripercorrere il lavoro nel sindacato, Mariano Mucio sottolinea come «devo a lui l’avvio della mia esperienza in Cisl» e ricorda il «sorriso, la gentilezza e l’eleganza di un vero signore».

Ma negli anni ‘90, le sue scelte cambiano. Arriva l’impegno politico, complice l’elezione a Presidente di Alfonso Andria. «Anche da ragazzo – ricorda Andria - in momenti di confronto acceso, diceva “facciamo un documento” per chiudere un contraddittorio». E poi la stagione politica: «Eravamo in perfetta sintonia – continua – Mi aiutò a stendere il programma sui temi del lavoro. E una sera, eravamo a casa mia, gli dettavo la lista degli assessori, con le deleghe e alla fine aggiunsi, Gerardo Giordano, vicepresidente ed assessore al Lavoro. Accadde così. E vivemmo insieme tutta la stagione della programmazione negoziata, della costruzione dei patti territoriali, del contratto d’area. Un amico, un collaboratore impareggiabile, un grandissimo riferimento». Proprio per l’esperienza maturata sulla programmazione negoziata, Giordano fu chiamato alla Presidenza del patto territoriale Sele-Picentino, un’altra sfida, grande, importante, di costruzione dello sviluppo nell’area della Piana del Sele. 

Non aveva mai abbandonato, però, le sue passioni di sempre, che ha coltivato tantissimo negli ultimi dieci anni. La musica – appassionato pianista – ma soprattutto l’arte e la sua collezione di cartoline dell’antica Salerno e di santini. Ne aveva di antichissimi e ricercatissimi. Una passione forte che lo aveva condotto anche a presentare quelle caroline rarissime in alcune mostre. E poi la cultura, con tante iniziative organizzate con i Lion Salerno Host, la presentazione di libri, le mostre, la visita a tanti luoghi d’arte. E poi la comunicazione, il giornalismo. 
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