Salerno. Baby prostituta
in cambio di soldi e sigarette

Salerno. Baby prostituta in cambio di soldi e sigarette
di ​Nicola Sorrentino
Mercoledì 26 Ottobre 2016, 07:15 - Ultimo agg. 09:06
3 Minuti di Lettura
«Ti sei scordata di me, ma non mi vuoi bene più? Lo sai che io ti amo». È così che il sessantaduenne piastrellista parlava alla tredicenne di Castel San Giorgio, costretta a prostituirsi dietro volontà della madre di 39 anni, finita in carcere due giorni fa proprio insieme a quell’uomo. I due saranno interrogati questa mattina dal gip del tribunale di Salerno. Sono accusati di favoreggiamento di prostituzione minorile, nonché di atti sessuali (solo l’uomo) a danno della minore.

Il contesto che emerge dalle indagini ha un sapore perverso e miserabile, oltre che di degrado, con il coinvolgimento di soggetti interessati senza scrupoli a sesso e soldi. Le indagini dei carabinieri partono dalle confidenze della nonna della piccola - vittima in passato di un’aggressione con tanto di coltello per mano della nuora per dei buoni postali - che riferisce di «particolari attenzioni» di quel sessantaduenne verso la bambina. E del cambiamento che la travolge, quando la vede indossare d’un tratto «abiti succinti e trucco vistoso». Il ruolo chiave ce l’ha proprio quell’uomo, che sfrutta la «situazione di indigenza della famiglia» per soddisfare le necessità materiali della minore (soldi e sigarette) in cambio di rapporti sessuali. E con il permesso della madre, difesa dall’avvocato Carmelina Maiorino, che a sera tarda esce in auto con la figlia, girando tra casolari e baracche abbandonate tra Roccapiemonte e Castel San Giorgio, per incontrarsi di volta in volta con gente diversa.
Insieme al sessantaduenne c’è un secondo uomo, un anziano che la Procura definisce «la gallina dalle uova d’oro». Anche lui viene sfruttato dal piastrellista che, in cambio di soldi, gli permette di consumare rapporti sessuali con la madre della piccola. Se i carabinieri non l’avessero arrestato - così come emerge dall’inchiesta - l’uomo sarebbe stato pronto anche a far prostituire la cognata con quel suo amico anziano. Quando infatti i rapporti con la tredicenne sembrano rompersi, l’indagato prova a cercare altre donne per farle prostituire con l’amico. «Avete capito? Queste vai per salvarle e vogliono fare le p... Si sono guastate». «Questo è pieno di soldi, hai capito. Mi dice portami una donna e io faccio un regalo pure a te». L’uomo arriverà anche a meditare vendetta per l’improvvisa indipendenza di mamma e figlia, che quando decidono di acquistare un’automobile, cominciano a girare indisturbate e frequentare altri uomini.

La Procura di Salerno parla di cittadini stranieri. Proprio la minore riveste un ruolo altrettanto importante: da ragazza «innocente» si trasforma in un tipo «disinibito e provocante», come dimostrano le foto acquisite dai suoi profili Facebook. Tra queste spuntano anche quelle insieme ad «un nuovo fidanzato», per il quale la Procura aveva chiesto l’arresto, ma che il gip ha invece rigettato parlando di «circostanze episodiche». Così come per il titolare del casolare, dove si consumavano i rapporti sessuali. Anche davanti ai magistrati la tredicenne conserva la sua sfacciata sicurezza e maliziosità, specie quando viene invitata a parlare dei suoi rapporti con quel sessantaduenne: «Si era preso una fissa per me, sì, e che vi devo dire se lo sapete già?». Poco prima di finire arrestato, l’uomo provò anche a sviare le indagini contattando la minore: «Stammi a sentire, dici quello ha messo le mattonelle da me, lo conosco di vista. Hai capito?». Il contesto nel quale è maturata la storia durata all’incirca un anno e mezzo era noto anche ai servizi sociali. Lo dimostra la segnalazione di un assessore di Roccapiemonte, che in orario scolastico notò e comunicò ai carabinieri la presenza della minore in un bar, insieme al sessantaduenne muratore. Di lì a poco si sarebbero diretti in uno dei famosi casolari di campagna.
© RIPRODUZIONE RISERVATA