Badante indiano morto a Nocera:
a processo il medico del pronto soccorso

Badante indiano morto a Nocera: a processo il medico del pronto soccorso
di Nicola Sorrentino
Giovedì 1 Dicembre 2016, 17:57 - Ultimo agg. 20:06
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Nocera Inferiore. Morì mentre assisteva un anziano. Ma quella che sembrò essere una morte naturale fu invece oggetto di un’indagine, dalla quale è ora generato un rinvio a giudizio per un medico del pronto soccorso dell’Umberto I. L’uomo risponde di omicidio colposo per la morte di Thomas Thanikkal, 41enne indiano, deceduto lo scorso 2 dicembre per un infarto. Si trovava in casa di un signore che stava accudendo. Le indagini della polizia hanno ricostruito tutto l’excursus medico dello straniero. Lo scorso 8 e 9 novembre gli fu diagnosticata una flebite all’arto inferiore sinistro (infiammazione alla vena). Il 41enne tornò in ospedale il 26 novembre, con dolori al torace e sintomi di dispnea. Segnali che riconducevano ad un’embolia polmonare, ma che il medico che in quel momento lo aveva preso in cura, non ravvisò correttamente. Anzi, avrebbe invece formulato una diagnosi «del tutto generica» - malattia del polmone - «inadeguata rispetto ai dati clinici» già disponibili grazie alle visite passate. Anche la terapia risultò sbagliata: al 41enne fu prescritto un farmaco (Urbason) ed un antibiotico (Diazine), che secondo una perizia della procura risultarono «inadeguati alla reale patologia». Inoltre, quello stesso 26 novembre - data cruciale - il medico non dispose il ricovero del paziente indiano, ma lo dimise senza fargli gli esami diagnostici dovuti (una Tac polmonare, visita cardiologica ed ecocardiogramma). Questo comportò la prescrizione di una terapia non adeguata che gli costò la vita pochi giorni dopo, il 2 dicembre, in casa di quell’anziano che stava assistendo in qualità di badante. L’attività investigativa fu coordinata all’epoca dal sostituto procuratore Federico Nesso, con la richiesta di rinvio a giudizio accolta dal gup. Poco dopo la morte, la polizia raccolse le testimonianze di alcuni connazionali dell’indiano, che riferirono delle visite precedenti e delle sue condizioni non proprio ottimali, con tosse e febbre mostrate in precedenza. Sarà il processo a chiarire le dinamiche del decesso e le eventuali responsabilità del medico imputato.  
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